 |
| Alessio Paternesi |
- “La pittura di Paternesi comunica il travaglio del sentimento quotidiano”, commentò non troppo tempo fa il regista Franco Zeffirelli.
Oggi, in occasione della presentazione della mostra “Parentesi Paternesi” - dal 29 settembre a Palazzo dei papi a Viterbo - che apre le iniziative dedicate all’80esimo anniversario dell’istituzione della Provincia di Viterbo, l’assessore alla cultura Renzo Trappolini le ricorda perché di stringente attualità.
Alla presentazione della mostra del maestro Paternesi hanno preso parte il presidente della provincia di Viterbo Alessandro Mazzoli, l’artista Alessio Paternesi, l’assessore Trappolini e il direttore di Confidustria Antonio Delli Iaconi.
“Nei prossimi giorni - ha detto Mazzoli - saranno illustrate tutte le iniziative messe in campo dalla Provincia per celebrare l’ottantesimo anniversario dell’istituzione, abbiamo però voluto anticipare i festeggiamenti con questa mostra del maestro Paternesi perché grazie alla sua arte riusciamo a mettere a fuoco i punti di forza del nostro territorio.
La sua arte è una straordinaria sintesi di passato e presente - ha aggiunto - che serve a noi come spunto di riflessione per il domani. Alessio Paternesi è l’espressione forte di una terra che merita di essere valorizzata davvero”.
“Parentesi Paternesi” sarà inaugurata il 29 settembre a Palazzo dei papi e resterà aperta al pubblico fino al 28 ottobre.
Centoventi le opere artistiche esposte, tra pitture e sculture. Saranno presenti anche produzioni inedite e “Indovina la commedia”, il ciclo di pitture dedicate alla Divina Commedia così ribattezzato da Sebastina Matta.
“Per celebrare l’80esimo anniversario della Provincia - ha affermato l’assessore alla cultura Renzo Trappolini - abbiamo pensato a iniziative con una forte identità e legate a ricorrenze importanti.
Una di queste è il compleanno del maestro Paternesi, che a ottobre compie 70 anni.
Iniziamo quindi con una sua mostra, di grande spessore, che tramite le opere ricalca la vita di dell’artista, dell’uomo che si è fatto da solo, di un personaggio profondamente legato a Viterbo, proprio come ricordano molti aneddoti legati a lui e alla sua vita.
L’evento però nasconde anche un impegno preciso della Provincia.
Non solo celebrare - precisa Trappolini - ma cercare di valorizzare questo territorio che produce artisti che veramente travalicano i confini senza però abbandonarli. Andiamo quindi a fare una mostra, non solo per il gusto degli occhi, ma che ci consente di riflettere”.
La mostra è stata realizzata anche con la collaborazione della diocesi di Viterbo e di Confindustria.
“Sono solo un buon artigiano, il resto poi non so spiegarlo e so parlare solo di emozioni - ha detto Alessio Paternesi -. Purtroppo però quando vedo che la mia terra non si valorizza un dolore mi prende dentro.
Viterbo è su un pozzo di petrolio ma da 50 anni la popolazione è crescita solo di diecimila abitanti, c’è qualcosa che non funziona. Per questo è importante riflette e capire e farsi aiutare anche dall’arte”.
L’assessore alla cultura della provincia di Viterbo
Renzo Trappolini
Il calembour dell’anagramma del cognome “Parentesi Parentesi” non dispiacerà certamente al garbo ironicamente giovanile dell’Artista, dissi a Carlo Maria Cardoni, esperto e vivace inventore di eventi, quando mi suggerì di festeggiare, con gli 80 anni della Provincia di Viterbo, i 70 di Alessio Paternesi. Anche perché, non v’è chi dubiti che la sua opera trascenda le parentesi temporali e di stili e si inserisca, invece, a pieno titolo, nella storia dell’arte e in quella della Tuscia.
A testimoniarlo ricordai ci pensò già, con l’indiscussa sua autorità, Renato Guttuso, scrivendo così a questo pittore e scultore mai dimentico delle origini culturali ed umane falisco- etrusche: “… il pensiero dell’Etruria ti è naturale ed istintivo, essendo tu nativo di quelle terre e non riguarda tanto l’iconografia, quanto il senso di un mistero antico, entro il quale immetti un sentimento di oggi…”
A quel pensiero, Alessio Paternesi è fedele e - passando per le interpretazioni del genio artistico come si è rivelato nei secoli, in particolare nel Rinascimento - ha saputo e sa creare canoni ed equilibri estetici leggibili con godimento dai contemporanei e aperti all’attenzione dei posteri.
Ha ragione, perciò, Franco Zeffirelli a dire : “La pittura di Paternesi, che parte dalle classiche basi del nostro ultimo meraviglioso cinquantennio, ci comunica il travaglio del sentimento quotidiano”.
Per questi motivi, l’anagramma della vita di un’artista, che si snoda nella Mostra “Parentesi Paternesi” e nelle pagine di questo volume, ben si colloca nella celebrazione degli 80 anni della Provincia di Viterbo.
Non solo per ragioni di contemporaneità, ma, soprattutto, a testimonianza della vivacità e ricchezza culturali di una terra che, con l’arte etrusca un giorno precorse Roma e, poi, ne divenne splendida porta e ospitale passaggio per quanti, ricchi e poveri, colti e incliti, con Dio o senza Dio, diressero i loro passi verso la Città che dicono eterna.
Renzo Trappolini
Il presidente della provincia di Viterbo
Alessandro Mazzoli
Quest’anno la Provincia di Viterbo festeggia l’80° anniversario della sua fondazione. Per ricordare una ricorrenza così importante per tutti i cittadini della Tuscia abbiamo voluto patrocinare alcune manifestazioni di alto valore culturale, che avessero un legame specifico con questo territorio. “Parentesi Paternesi”, l’antologica del grande artista nativo di Civita Castellana, rientra proprio in questo ciclo di appuntamenti.
Con i suoi dipinti e le sue sculture, estranee ad ogni genere o corrente del passato, al di fuori del tempo e libere da qualsiasi vincolo nei confronti di categorie precostituite, Alessio Paternesi ha raggiunto un grande successo a livello internazionale. E se in questo suo cammino artistico si possono ritrovare l’amore e l’ammirazione per i grandi maestri del Rinascimento, come Piero della Francesca, e per gli artisti contemporanei universalmente affermati tra cui Luigi Pirandello e Pablo Picasso, costanti sono anche i rimandi alle origini etrusche dell’artista, elemento che ha reso unica la sua arte. «Ma il pensiero all’Etruria ti è naturale e istintivo essendo tu nativo di quelle terre, e non riguarda tanto l’iconografia quanto il senso di un mistero antico, entro il quale immetti un sentimento di oggi…», ha scritto a Paternesi Renato Guttuso.
Questo rapporto privilegiato con la Tuscia viterbese, che permea tutta l’esperienza artistica di Paternesi, rivive nell’esposizione che dal 29 settembre al 28 ottobre sarà visitabile nel palazzo dei Papi a Viterbo. Una mostra che è anche un invito a riscoprire le radici profonde di un territorio.
Alessandro Mazzoli