- Un incontro positivo, quello di ieri con il ministro del Trasporti Alessandro Bianchi. Tema del confronto, la localizzazione del terzo scalo aeroportuale del Lazio. Una seconda tornata di consultazioni con le realtà locali interessate utile a raccogliere gli ultimi elementi in vista del prossimo pronunciamento.
Il ministro ha chiesto se nell’ultimo periodo fossero emerse novità sul tema. Provincia, comune di Viterbo e Camera di commercio hanno quindi illustrato gli approfondimenti e lo studio commissionato dalla Savit sui tempi di percorrenza necessari per raggiungere la Capitale, che era già stato inviato in vista dell’incontro.
Dal quadro spiccano due elementi importanti.
Il primo: “I collegamenti ViterboRoma sono già competitivi, soprattutto su ferro dice il presidente della Provincia Alessandro Mazzoli - e questo emerge con chiarezza e ricchezza di particolari. Con la possibilità di utilizzare da subito il bus navetta dal capoluogo alla stazione ferroviaria di Orte poi, ci sono le condizioni per abbattere ulteriormente la durata degli spostamenti”.
Sul secondo punto si è espresso il sindaco di Viterbo Gabbianelli: “Negli ultimi giorni, alcuni privati hanno mostrato grande interesse a investire per migliorare ancora i collegamenti su ferro Orte-Roma, in prospettiva della realizzazione del terzo scalo a Viterbo. Credo che questo elemento porti ulteriori e concrete possibilità alla candidatura viterbese”.
Tutti questi elementi sono stati acquisiti dal ministro Bianchi, e si uniscono ai positivi riscontri tecnici forniti da Enac e Enav.
Ma non è tutto.
Nel corso del confronto si è discusso dell’impatto socio economico che l’operazione potrebbe avere sulla Città dei Papi e sul potenziale bacino di utenza.
Sono stati evidenziati i punti di forza del territorio e tutte le sue vocazioni, a cominciare dal patrimonio artistico e culturale, per proseguire con la vivacità del mondo imprenditoriale. Provincia, Comune e Camera di commercio hanno lasciato il ministro con l’impegno di fornire al più presto nuovi elementi anche su tutti questi aspetti. “Alla luce di quanto emerso continua Mazzoli - non riesco a capire che senso abbia ipotizzare oggi un quarto scalo nella Tuscia: l’unica cosa su cui si sta ragionando è infatti la localizzazione del terzo”.
“Viva soddisfazione viene espressa anche dal presidente della Camera di Commercio di Viterbo, Ferindo Palombella: “Ho notato con piacere l’interesse del ministro Bianchi a conoscere in che modo l’innesto dell’aeroporto nella Tuscia troverebbe terreno fertile per lo sviluppo economico del territorio.
Interrogativi che non ci hanno colti impreparati in quanto il mondo imprenditoriale a più riprese ha espresso chiaramente la sua adesione alla realizzazione dello scalo civile a Viterbo, intuendo gli enormi margini di crescita che ne deriverebbero per prodotti e servizi, in considerazione anche delle apprezzabili capacità attrattive della Tuscia in termini culturali ed enogastronomici.
Non è un caso che la Camera di commercio alcuni anni fa commissionò il primo studio di fattibilità sull’aeroporto civile di Viterbo e che nel giugno scorso la SAVIT abbia affidato a uno dei massimi centri di ricerca internazionale sull’aviazione civile lo studio delle ripercussioni economiche nel territorio, di cui nei prossimi giorni saranno resi noti i risultati. P
Per il sistema imprenditoriale - conclude Palombella - è evidente che l’aeroporto non rappresenta un fine ma un mezzo, che potrà determinare direttamente e indirettamente un salto di qualità per l’economia della Tuscia”.
Da registrare infine il sostegno alla candidatura di Viterbo da parte del presidente del consiglio provinciale e capogruppo dell’Unione in consiglio comunale di Rieti, Giosuè Calabrese.