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| Ugo Gigli |
Pubblichiamo una intervista all'ex assessore provinciale Ugo Gigli raccolta dal giornalista Americo Mascarucci, pubblicata oggi da Nuovo Viterbo Oggi e gentilmente concessaci
- “Non parteciperò alle primarie del 14 ottobre e ai miei amici lascerò piena libertà di scelta”.
L’ex assessore provinciale Ugo Gigli mette fine alle voci che lo davano schierato al fianco di Giuseppe Parroncini nella corsa per l’elezione dei rappresentanti dell’assemblea nazionale e regionale del Partito Democratico.
Il direttore dell’Ater annuncia invece pubblicamente il suo disimpegno dalla consultazione elettorale di ottobre.
Come mai questa decisione?
"Avevo creduto che il Partito Democratico potesse rappresentare una vera novità nel panorama politico e soprattutto che avrebbe favorito la partecipazione della gente ai processi decisionali. Invece si sta rivelando solo un’operazione di apparato, due partiti che si uniscono con le rispettive segreterie che decidono come spartirsi il potere".
Le sembra logico fare le primarie su liste bloccate dove agli elettori è impedito persino di esprimere preferenze sui candidati?
Però c’è la lista di Parroncini. I suoi supporter sostengono che è fatta proprio contro le logiche di partito e per dare voce alla gente.
"Lasciamo stare. Ho partecipato agli incontri che ha organizzato Parroncini e sul principio ho pure creduto che potesse fare qualcosa di buono. In realtà anche lui è prigioniero delle logiche di partito. La sua opposizione all’apparato non è convincente".
Eppure molti davano per certo che sarebbe sceso al suo fianco.
"Con Parroncini ho parlato e gli ho spiegato che la sua lista rischia di fallire in partenza.
Senza la presenza di personaggi riconducibili all’area moderata si caratterizzerà come lista di sinistra in grado di raccogliere solo il consenso dei Ds e dell’area Angius. Gli elettori di centro, ex democristiani innanzitutto, saranno costretti a votare per la lista di Fioroni dove possono trovare punti di riferimento.
Non credo proprio che l’amico Severo Bruno possa intercettare questo elettorato. Sul principio la mia tesi è stata pure compresa e accettata".
E Parroncini nonostante ciò non l’ha candidata?
"Ha preferito seguire le direttive di partito. La mia candidatura avrebbe infastidito probabilmente il presidente Mazzoli, forse il ministro Fioroni, forse la Margherita e così alla fine si è preferito farne a meno.
E poi c’è sempre il solito problema. Il nome che porto a sinistra è giudicato troppo pesante e continua ad esserlo ancora oggi che ho permesso l’impossibile, cioè la conquista della Provincia da parte dell’Unione".
Quindi cosa farà il 14 ottobre?
"Non andrò a votare, perché ritengo sia una perdita di tempo.
Ai miei amici ho lasciato piena libertà di scelta facendo presente loro che se sceglieranno di candidarsi da una parte o dall’altra lo dovranno fare a titolo personale e non avranno il mio appoggio. Per me il Partito Democratico ha già fallito.
Le primarie sono solo una farsa, così come sarà una farsa questa finta competizione che si sono inventati a Viterbo e che servirà solo a regolare i conti e gli equilibri all’interno dei Ds".