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Fabio Scalzini
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Riceviamo e pubblichiamo
- Gentile signor sindaco,
dalla stampa locale si apprende che qualche giorno fa, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto della società finanziaria Crediplus di rilevare e ammodernare la linea ferroviaria Viterbo Orte ( a patto che la nostra città venga scelta come sede del terzo scalo aeroportuale), alla presenza del presidente della Provincia e del presidente della Camera di Commercio, lei ha invitato il presidente della Savit Roberto Pepponi a lasciare il suo ufficio.
Sempre stando a quanto riportato dalla stampa, lei avrebbe anche detto: ”a casa mia senza invito non entra nessuno”
La gaffe è di tutta evidenza e di per sé non varrebbe nemmeno la pena di soffermarcisi, visto che altri lo hanno già fatto, ma nasconde ben altre insidie che invece, a mio parere, è giusto portare alla cortese attenzione della pubblica opinione.
Premesso che il comune non è casa sua, ma appartiene alla collettività dei viterbesi tutti, compresi quelli che non lo hanno votato, tanto è vero che tutti i primi cittadini d’Italia vengono definiti pro tempore, la persona che lei ha invitato ad andarsene è, tra le altre cose, il presidente della Savit, la società voluta dal comune di Viterbo, dall’amministrazione Provinciale e dalla Camera di Commercio appunto per sostenere il progetto del terzo scalo aeroportuale a Viterbo.
E dunque perché questo gesto in apparenza senza senso?
Non sarebbe inopportuna una spiegazione signor sindaco.
Il ministro Bianchi non si è ancora pronunciato sulla scelta di Viterbo quale sede della terza aerostazione e gesti come questo minano alla base quell’unità di intenti più volte evocata e che sarebbe davvero un errore fatale considerare superata il giorno dopo il pronunciamento favorevole del ministro.
Per una volta sarebbe cosa buona e giusta sacrificare sull’altare degli interessi della collettività le ragioni della visibilità e della primogenitura dei partiti.
La strada per arrivare ad avere l’aeroporto a Viterbo è lunga, irta di ostacoli e piena di insidie e il cemento unificante dovrebbe essere proprio lei signor sindaco sindaco.
Mi consenta dunque di dirle che invitando il presidente della Società aeroporto Viterbese a lasciare il comune non ha reso un buon servizio alla città.
Distinti saluti.
Fabio Scalzini (Sdi)