- “Finalmente parte il primo distretto agroalimentare della Regione Lazio. E’ stato infatti istituito il comitato promotore del distretto agroalimentare di qualità dei Cimini. Se tutto questo è stato possibile devo ringraziare innanzitutto l’assessore regionale all’Agricoltura Daniela Valentini e il portavoce dell’Ulivo Giuseppe Parroncini”.
L’assessore provinciale all’Agricoltura Mario Trapè plaude all’iniziative della Regione che ha dato il via ufficiale. “Per il completamento del percorso continua Trapè - è necessario procedere all’assegnazione dell’incarico per l’individuazione del soggetto tecnico per la relazione del piano che dovrà individuare gli obiettivi strategici del distretto”.
La Regione ha affidato all’Arsial il compito di individuare il soggetto tecnico per la relazione del piano di distretto. L’individuazione avverrà tramite asta pubblica e il soggetto dovrà poi rapportarsi con il comitato promotore. Che sarà invece costituito da Regione Lazio, Provincia di Viterbo, Camera di commercio, Federazione provinciale coltivatore diretti, Cia e Confagricoltura.
“Una volta fatto il piano di distretto dice ancora l’assessore all’Agricoltura saranno assegnate le risorse per iniziare il lavoro vero e proprio che affronterà in maniera concreta tutta la filiera agroalimentare e ciò che vi ruota intorno. Siamo orgogliosi di come stanno procedendo i lavori e che sia nella nostra provincia il primo distretto della regione”.
Dal 12 luglio scorso, inoltre, a Palazzo Gentili è insediato il tavolo di partenariato per il distretto, il comitato promotore dovrà quindi anche relazionarsi con il tavolo provinciale e rappresentare il tavolo con il soggetto tecnico attuatore.
“Gli obiettivi principali del distretto seguono tre direttrici spiega Trapè quella agroalimentare che mira allo sviluppo del prodotto agricolo di qualità; quella silvopastorale per le produzioni legnose e quella rurale per la produzione di servizi. Dopo la realizzazione del piano di distretto conclude l’assessore all’Agricoltura la Regione invierà risorse importanti che serviranno sia all’agricoltura sia all’indotto che da questa deriva, come gli agriturismi e l’artigianato.
Questo riconoscimento è davvero importante perché restituisce ai Cimini la giusta importanza visto che è una delle zone, per quantità e qualità di produzioni, che più necessitano di sostegno”.