Riceviamo e pubblichiamo
- Spesso i nostri politici si indignano e (spero a volte) si preoccupano della periodica marea montante dello spontaneismo dei movimenti, dei girotondi e, ultimamente, dei comitati spontanei e dei Grillini.
Ma, come potrebbe essere altrimenti? Per valutare il modo arrogante con il quale comunicano, basta leggere la stampa, che, negli ultimi giorni, ci ha fornito due illuminati spaccati di dialogo con i cittadini, che dovrebbero far riflettere.
L’argomento è il prossimo (o futuribile) aeroporto di Viterbo e la colpa dei meschini sui quali ricade cotanta sicumera è stata solo quella di mettere in dubbio il diritto, che appare insindacabile e quasi dogmatico, di portare a termine tale progetto.
Dapprima il portavoce dei giovani di Forza Italia si è slanciato sdegnato contro un gruppo di ecologisti (che dicono solo quello che hanno sempre detto su simili argomenti, andrebbe se non altro apprezzata la coerenza) e poi, sempre con lo stesso tono di lesa maestà, il segretario del Comitato per l’aereoporto (per tacere di altri) invita minacciosamente chiunque non abbia natali viterbesi a tacere sull’argomento (anche qualora siano eletti del popolo) a maggior ragione se le loro parole risultano contrarie al dogma.
Il primo, inoltre, non contento di tacciare come luddisti e contrari al progresso persone che hanno il solo difetto di non condividere le sue idee, ci propina anche un’accorata apologia del nucleare.
A questo proposito spero che si abbia la possibilità di intervistarlo di nuovo quando, ormai non più giovane (e forse anche non più di Forza Italia, chissà), avrà modo di esercitare di nuovo il suo sdegno per la decisione governativa di istituire una discarica permanente delle scorie del “suo” nucleare proprio nella “sua” Tuscia.
Tornando all’aereoporto, sono un semplice cittadino e poco so di previsioni di traffico aereo negli anni a venire e di Stern Review, ma so ancora ragionare con la mia testa. E la mia testa dice che:
Cittadini che fanno il diavolo a quattro per due settimane di luna-park sotto casa dovrebbero preoccuparsi almeno un poco di più per la costruzione di un aeroporto appena fuori città.
Avere un aeroporto così vicino ad un centro abitato non deve essere la panacea di tutti i mali, altrimenti non capisco perché gli abitanti di Ciampino se ne vogliano privare (o almeno limitarlo il più possibile).
Un aeroporto così vicino ad un centro abitato non può essere ad impatto ambientale zero. Qualcosa di puzzolente e rumoroso dovrà pure provocare. Vorremmo tutti sapere quanto puzzolente e quanto rumoroso sarà.
A quel che si dice non esiste (e comunque non è stata resa pubblica) una vera e propria valutazione di impatto ambientale (fatta con tutti i crismi richiesti dalla legge), ma solo valutazioni preliminari fatti dall’Enac.
Prima di chiedere l’opinione dei cittadini in (risibili) gazebo, è necessario che costoro possano fornire un “consenso informato”.
Cioè bisognerebbe creare un luogo (una sala comunale?) dove possano prendere visione del progetto nella sua interezza, informarsi delle pubbliche opinioni favorevoli e contrarie e leggere personalmente le conclusioni della valutazione di impatto ambientale.
Tale “mostra” dovrebbe essere tenuta aperta per almeno tre mesi, in modo da dare modo a tutti di visitarla e farsi la propria opinione.
Fino a quando tutto ciò non sarà fatto, non è possibile dire di aver informato i cittadini e fino a quando i cittadini non saranno adeguatamente informati essi dovrebbero, come me che non sono personalmente né a favore, né contro il progetto, mantenere vivo il criterio di precauzione che dice: “nel dubbio, evitare”.
E per concludere mi chiedo, sempre da cittadino, se non sia mio diritto richiedere comunque decenti collegamenti ferroviari e autostradali con la capitale, a prescindere se la mia città sia sede o meno di un aeroporto.
Cordialmente.
Luigi Ventriglia