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Riceviamo e pubblichiamo
- Ennesima seduta agitata del consiglio comunale di Bassano Romano, quella di venerdi 14 settembre, dove il sindaco ed il gruppo di Forza Italia hanno voluto far esprimere l’assise locale sulla “mozione fotocopia” a sostegno della realizzazione dell’aeroporto a Viterbo che il senatore Marini e la sua parte politica stanno “calando” in tutti i Comuni per tentare di costruire un unanimismo istituzionale attorno all’ipotizzata localizzazione viterbese del terzo scalo aeroportuale di Roma.
Al termine di una discussione molto articolata ed approfondita sulle politiche di sviluppo locale e sulle problematiche che investono il vissuto dei cittadini della Bassa Tuscia, il Consiglio comunale si è spaccato esattamente a metà, con defezioni significative della maggioranza di centrodestra, l’astensione dei consiglieri del Partito democratico ed il nostro voto contrario. Una situazione che ha gettato nel panico i proponenti la mozione, al punto che alcuni consiglieri di maggioranza, particolarmente zelanti, si sono sentiti in dovere, seduta stante, di telefonare al senatore Marini per farsi “dettare la linea” rispetto all’inattesa situazione.
Una volta tanto, una dimostrazione di autonomia da parte di alcuni consiglieri comunali che non hanno voluto accettare “l’imposizione” della “casta” politica provinciale ( la stessa che, dopo aver tenuto le redini del governo di questo territorio negli ultimi quaranta anni, ha la faccia tosta di attribuire ad altri responsabilità e mancate scelte di “sviluppo”) e che non ne possono più dell’insopportabile clima di “intimidazione” contro chiunque osi mettere in discussione il dogma dell’aeroporto.
Per parte nostra abbiamo sostenuto quello che, almeno nel basso Viterbese, fa parte della quotidianità e del senso comune di migliaia di persone: chi, per ragioni di studio o di lavoro, ogni giorno, deve raggiungere Roma (vivendo un disagio indescrivibile, fatto di traffico caotico che comincia sul Grande raccordo anulare, smog e pessima qualità della vita) ha bisogno prioritariamente di collegamenti ferroviari veloci, di una metropolitana di superficie (come ne esistono in tutte le grandi capitali europee), non certo dell’aeroporto a Viterbo!
Sicuramente c’è chi attorno all’aeroporto pensa di poter fare grandi affari, ma non può pretendere che questo suo obiettivo privato diventi la priorità per tutto un territorio.
Infine, ci piacerebbe che qualcuno dei massimi responsabili delle istituzioni locali che hanno fatto a gara per associare l’idea della realizzazione dell’aeroporto ad una non meglio precisata idea di sviluppo (ma di quale sviluppo state parlando? Per i nostalgici dell’idea della crescita senza limiti consigliamo di leggere l’ultimo libro di Naomi Klein...), si rapportasse al grido d’allarme lanciato dal professor Riccardo Valentini dell’Università della Tuscia, stamattina sulle colonne di un giornale locale, a margine della Conferenza sul clima.
Un grido d’allarme sui cambiamenti climatici, sugli effetti che si stanno già producendo sul nostro territorio e sulla necessità di un nuovo patto tra l’economia e le scelte degli enti locali.
C’entra tutto questo con la realizzazione dell’aeroporto e con le politiche territoriali oppure si pensa che la questione dei cambiamenti climatici non investa la politica e, al massimo, attenga ad un dibattito culturale tra “anime belle“?
Giancarlo Torricelli, Luciano Marchetti, Giovanni Fallini