Riceviamo e pubblichiamo - Ieri mattina una delegazione del Prc composta dal capogruppo in Consiglio regionale, Ivano Peduzzi, dal segretario della federazione di Viterbo, Mario Ricci, e dal responsabile sanità del gruppo, Umberto Carbone, ha effettuato un sopralluogo all’ospedale di Montefiascone in provincia di Viterbo.
Continua, così, la verifica delle strutture ospedaliere pubbliche regionali da parte del gruppo del Prc alla Pisana che, dagli inizi di settembre ad oggi, ha già effettuato sopralluoghi presso i presidi ospedalieri di Civita Castellana, Subiaco, Tivoli, Colleferro e Rieti con l’obiettivo di individuare criticità e sollecitare soluzioni.
“Negli ultimi anni l’ospedale di Montefiascone dichiara Peduzzi ha vissuto una situazione marginale che, talvolta, ha rasentato l’incuria e il degrado.
Questo stato di cose, appurato immediatamente durante la nostra visita, ci è stato sottolineato dagli operatori e dai dirigenti. Infatti, da due anni sono ancora chiusi il reparto di chirurgia e le camere operatorie, snodi importanti per altre attività come la riabilitazione, mentre il centro dialisi funziona a un quarto delle sue potenzialità.
Tutto questo perché i lavori di ristrutturazione sono fermi anche per il ritardo nei pagamenti alla ditta appaltatrice. Peraltro, senza l’approvazione nei prossimi giorni di una variazione, gli stessi non potranno proseguire.
E’ vero continua l’esponente del Prc che molti dei servizi chiusi sono stati trasferiti all’ospedale Belcolle di Viterbo (anche questa struttura oggetto di ristrutturazioni non ancora completate) ma ciò ha provocato gravi disagi per le persone, prevalentemente anziane, costrette a spostarsi per accedere a prestazioni specialistiche e non.
Questo è accaduto anche per parte dei malati oncologici e per il personale ad essi dedicato.
La conseguenza è che non riesce a decollare il progetto concordato tra Asl e Regione di gestione integrata delle attività e delle prestazioni per distribuire funzionalmente gli interventi tra i diversi presidi del territorio.
Se, infatti, le strutture sanitarie non sono messe in grado di funzionare, si produce una mobilità passiva verso le regioni confinanti con un aumento considerevole di costi per i cittadini e per le casse regionali.
All’ospedale di Montefiascone, inoltre conclude Peduzzi - incide in modo determinante il problema della carenza di organico.
Nonostante questo, però, vanno rilevati a tutto merito del personale gli ottimi risultati del laboratorio di analisi e delle attività di screening dei tumori al seno svolte su tutti i 62 comuni della provincia di Viterbo, anche con l’utilizzo di un’unità mobile”.