- Tre giorni a settimana - da scegliersi tra lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica non più di 20 capi al giorno, tesserino venatorio in tasca: domenica al via l’apertura della caccia.
Dopo la preapertura dello scorso 1 settembre, parte la stagione ufficiale che si concluderà il 31 gennaio 2008. In questo periodo di tempo però, l’utilizzo dei cani sarà consentito solo a partire dal prossimo 2 gennaio e limitatamente alla caccia al cinghiale.
Per quanto riguarda gli appostamenti temporanei, da allestire non prima di tre ore dall’orario di caccia stabilito, la preparazione non è consentita tagliando piante da frutto o di interesse economico, né utilizzando flora spontanea protetta. Deve trovarsi inoltre a distanza non inferiore a 100 metri da un eventuale altro. E una volta conclusa la giornata, i cacciatori sono chiamati a raccogliere tutti i bossoli delle cartucce.
“Questo periodo spiega l'assessore alla caccia, Mario Trapè si apre con buone prospettive, poiché ogni decisione è stata concertata con le associazioni venatorie del territorio. Un plauso va anche alla regione Lazio, che ha reso disponibile il calendario con largo anticipo, consentendo a tutti di organizzarsi al meglio. Nonostante quindi le difficoltà legate a vincoli come le Zps (Zone di protezione speciale), si può andare avanti tranquillamente registrando anche la soddisfazione dei cacciatori”.
Un discorso a parte per la specie del cinghiale.
“Su questo argomento conclude Trapè la prossima settimana convocheremo una riunione per discutere della preapertura straordinaria, sempre nell’ottica della concertazione. Un’iniziativa utile anche per gli agricoltori: sarà infatti importante per diminuire i danni alle colture e allo stesso consentirà di recuperare in tempo laddove si sono verificati”.
Questi i limiti giornalieri non più di venti capi in totale specie per specie:
quaglie e tortore (20),
palmipedi, trampolieri, folaghe e colombacci (10),
beccacce, fagiani e conigli selvatici (2),
lepri comuni e cinghiali (1).
Nell’arco dell’intera stagione 5 è il numero massimo cacciabile di lepri comuni, 20 di beccacce e 10 di fagiani.