Riceviamo e pubblichiamo - Caro Aldo Fabbrini,
sento il dovere di intervenire nel dibattito sul piano di dimensionamento scolastico, non solo perché Giambattista Martinelli è il segretario provinciale del sindacato a cui sono iscritta, ma soprattutto perché le questioni da lui poste sono, nella sostanza, corrette e pertinenti.
So bene che i temi riguardanti la scuola sono complessi e che il tuo incarico di assessore all’Istruzione in Provincia è relativamente breve, ti prego quindi di cogliere gli aspetti propositivi del mio intervento.
E’ assolutamente vero che all’interno del Csa di Viterbo (ex provveditorato) sia stata costituita una commissione di dirigenti scolastici per elaborare una proposta di piano.
Tale commissione ha stilato nei primi giorni del mese di giugno una ipotesi di dimensionamento che ho avuto modo di discutere in maniera trasparente anche con la coordinatrice del gruppo di lavoro, Paola Pascolini, in quanto per l’istituto professionale Ipsia di Viterbo, dove insegno, veniva ipotizzato l’accorpamento ad altre scuole, come risulta dal verbale della riunione.
Mi pare poco condivisibile l’idea che un numero molto ristretto di dirigenti scolastici (solo sette ) abbia formulato ipotesi riguardanti la quasi totalità delle istituzioni scolastiche presenti sul territorio, mentre mi sembrerebbe utile e corretto dare seguito alla delibera di Giunta provinciale, approvata a metà giugno, attivando la discussione, attraverso le riunioni di distretto e le conferenze provinciali, con le comunità ed i soggetti coinvolti, a partire dalle famiglie.
Immagino che le difficoltà di ragionare del piano di dimensionamento scolastico provinciale senza le linee guida regionali, (verranno discusse dalla commissione competente solo lunedì prossimo e poi dovranno essere approvate dal Consiglio regionale), possano essere superate rispettando la data fissata dalla Regione del primo novembre 2007 come termine per la presentazione delle proposte dei Comuni e delle scuole all’amministrazione provinciale.
Sicuramente il comitato provinciale, quello di cui parli nella replica a Martinelli, sarà in grado di approntare un buon lavoro da sottoporre alla conferenza dei sindaci a cui la normativa attribuisce il compito di deliberare nel merito.
Ho molto apprezzato l’intervento della camera del lavoro di Viterbo sulla questione. Ho colto un interesse sincero nei confronti delle giovani generazioni e del loro futuro e alcune preoccupazione intorno alla efficace costruzione di strumenti in grado di garantire un “buon futuro” ai tanti giovani di cui spesso si discute solo in termini di problematicità.
Ho meno apprezzato la risposta, a mio avviso stizzita, che tu dai alla richiesta di partecipazione e di discussione.
Patrizia Roselli
Insegnante IPSIA di Viterbo