- In una splendida isola dell’Italia centrale, l’Isola D’Elba, all’interno di una comunità di recupero per tossicodipendenti della fondazione Exodus di don Antonio Mazzi, un gruppo di ragazzi “speciali” del distretto Vt 4 ha trascorso nove giorni per quella che ormai rappresenta un’esperienza importantissima dell’associazione Juppiter.
Il mare, la barca a vela, ma anche la terra con i suoi frutti e i suoi sapori hanno fatto da cornice a momenti indimenticabili.
Un mix fatto di tanti ingredienti diversi - i ragazzi diversamente abili, gli operatori (giovani e adolescenti), il gruppo della comunità che ha dato vita ad una vera vacanza fatta di divertimento, relax, ma anche di avventura, soprattutto in mare.
Raccontarla riesce molto difficile, perché l’Isola che c’è (questo il nome del progetto), giunta alla sua settima edizione, non la si può spiegare, serve viverla.
Non basta dire della vendemmia tutti insieme, delle canzoni improbabili cantate a squarciagola, dei bagni in un mare trasparente, degli abbracci e dei sorrisi spontanei, delle battute e delle risate forti.
L’Elba per questo gruppo strampalato ma assolutamente imbattibile è stata ed è molto di più. E allora basta guardare gli occhi delle persone che hanno raggiunto l’isola magari anche solo per un brevissimo soggiorno, un saluto, una voglia di esserci.
Il loro sguardo cambia in poco tempo, si fa più dolce, si incanta fermandosi di fronte a tanta bellezza e cresce la consapevolezza che non sia impossibile affrontare la diversità in un modo così particolare e prezioso.