- “Il catasto passa ai comuni: una grande opportunità per gli enti locali”.
Non ha dubbi l’assessore alla Pianificazione territoriale e innovazione tecnologica Angelo Cappelli, che ha organizzato ieri in Provincia un incontro in cui l’Anci ha illustrato i passi da fare per accogliere le nuove deleghe.
All’appuntamento, oltre a Cappelli e a 41 municipi del Viterbese, erano presenti il presidente di Anci Lazio Francesco Chiucchiurlotto, insieme a rappresentanti di Ifel (istituto per la fiscalità degli enti locali, emanazione di Anci), di Ancitel (rete telematica dei Comuni italiani), e dell’ufficio del territorio sia provinciale che regionale.
“Il compito fondamentale dei Comuni afferma l’assessore è quello di controllare e programmare il proprio territorio, che è costituito da immobili, cioè terreni e fabbricati, per i quali il catasto funge da sistema informativo. Una buona gestione di questa banca dati, quindi, è necessaria non solo per garantire l’equità fiscale, ma anche per sostenere, almeno parzialmente, i costi della propria amministrazione e degli interventi infratstrutturali necessari alla gestione e allo sviluppo dell’ambiente naturale e costruito”.
“La funzione catastale continua Cappelli consiste quindi nella gestione delle informazioni relative ai beni immobili presenti sul territorio. Si tratta di un servizio intrinsecamente legato alla conoscenza dello stesso e che il legislatore ha trasferito ai Comuni, mentre prima era di competenza esclusiva dell’amministrazione finanziaria. In base al principio della sussidiarietà, entrato a pieno titolo nel nostro ordinamento, la funzione viene pertanto trasferita all’ente più vicino al cittadino e che ha competenze primarie e specifiche nella gestione del territorio e della fiscalità locale”.
E questa per l’assessore è una grande occasione per i Comuni. “Che spiega Cappelli potranno non solo avere un controllo diretto del territorio ma anche una capacità di governance estremamente rafforzata, attraverso la fiscalità locale.
La possibilità di gestire al meglio i tributi locali, unica vera risorsa delle entrate dei nostri Comuni, è quindi una grande opportunità. In questo senso la Provincia intende funzionare da collante tra Comuni ed enti sovraordinati, anche alla luce della responsabilità della pianificazione territoriale”.
Lungo l’iter che ha portato all’affidamento del catasto ai Comuni. Il percorso ha avuto avvio con la legge Bassanini del 1997 e ha trovato una prima attuazione con il decreto legislativo 112 del 1998, che ha trasferito le competenze amministrative dallo Stato alle Regioni e agli enti locali.
Poi è arrivata la Finanziaria 2007, che prevede per i Comuni, singoli o associati, l’assunzione autonoma delle funzioni catastali. L’Anci quindi, il 4 giugno del 2007 ha firmato il primo protocollo d’intesa con l’Agenzia del territorio, a seguito del quale è partita la fase operativa.
Queste le scadenze imminenti per i Comuni in materia di catasto: entro il 3 ottobre si deve pronunciare il consiglio comunale; il 7 e il 14 novembre scadono i termini per avere le risorse previste dai bandi per la costituzione degli Ali, le alleanze locali per l’innovazione; il 20 e il 30 novembre ci sarà l’elezione del consiglio delle autonomie locali. Prima della fine di settembre si terrà, comunque, una nuova riunione con i Comuni per decidere la forma associativa che gestirà il catasto.