- C'è stata un po' di Viterbo alla Biennale di Venezia.
A portarla è stato un suo illustre cittadino, amato e amante della Città dei Papi: Giorgio Capitani.
Dopo la cerimonia di premiazione dei film in concorso, che ha visto il successo di Ang Lee - secondo Leone d'Oro in tre anni - è stata la volta della proiezione dei film della sezione "Storia segreta del Cinema italiano".
Trentuno le pellicole appartenenti alla categoria Western all'italiana, o Spaghetti Western come direbbero gli americani, tra cui Ognuno per sé, il film di Giorgio Capitani risalente al 1967, che vede tra i protagonisti attori del calibro di Klaus Kinski, nei panni di Brent il Biondo, Van Heflin che interpreta Sam Cooper e Gilbert Rolan.
Un vero successo. Un capolavoro, a detta dei più famosi critici del settore. Al termine della proiezione, la platea della Biennale ha manifestato a Giorgio Capitani un gradimento tale da emozionarlo come poche volte - ha confidato - a testimonianza dell'amore e della passione che il regista prova per il suo lavoro.
Ma la presenza di Viterbo sulla scena non è finita qui. Ora è la volta del piccolo schermo.
Infatti ieri sera alle 21, su Canale 5, ha preso il via la mini serie tv dedicata a Carlo Alberto Dalla Chiesa, fiction girata a Viterbo che vede Giancarlo Giannini indossare i panni del noto generale dell'Arma dei carabinieri, Stefania Sandrelli quelli della prima moglie Dora e Francesca Cavallin nel ruolo di Emanuela Setti Carraro .
La seconda puntata andrà in onda questa sera. Sempre sulla rete ammiraglia di Mediaset, Viterbo sarà protagonista grazie alla replica del telefilm dedicato a Maria Callas e Aristotele Onassis.
"L'affetto che i viterbesi nutrono per me mi emoziona sempre - ha detto Capitani - sapere che ci sono tante persone che mi seguono e gioiscono con me per gli attestati di stima che ricevo nel mio lavoro, mi riempie di gioia.
A tal proposito voglio ringraziare il sindaco Gabbianelli per la sua disponibilità e per l'affetto che mi dimostra ogni volta che ci sentiamo.
Sono orgoglioso di essere un cittadino viterbese - ha aggiunto il regista - perché ho capito che la viterbesità è un sentimento nobile, è un senso d'appartenenza, e personalmente lo avverto molto.
Con il film dedicato al generale Dalla Chiesa e la replica di Callas e Onassis - ha concluso - è un vero piacere per me vedere Viterbo protagonista in televisione".