-Si conclude oggi la visita del senatore Giulio Marini di Forza Italia presso il Ministero della Difesa francese, dove ha partecipato ad un seminario sul futuro modello di difesa dei paesi europei.
All’ordine del giorno dei lavori, che si sono protratti da domenica a martedì, l’analisi delle situazioni passate e le prospettive per il futuro nel settore della Difesa.
A tal fine uno dei primi argomenti trattati è stato il Libro Bianco sulla Difesa, per poi passare ai piani militari più squisitamente tecnici con le proiezioni per i prossimi vent’anni in termini di coazione, stabilizzazione e normalizzazione.
Il contesto internazionale è in continua evoluzione.
Sempre nuove e diverse minacce impongono all’Europa continue sfide da affrontare con strategie politiche e militari sempre più all’ avanguardia.
La difesa del proprio spazio da parte dei paesi europei si scontra, ormai giornalmente, con le ambizioni crescenti di un contesto internazionale in continuo fermento.
Dalla caduta del muro di Berlino nuove e più aspre tensioni etniche, nazionaliste, religiose ed economiche si sono succedute, fino ad arrivare alla strage dell’11 settembre che, insieme alle Torri gemelle, ha visto crollare molte certezze in tema di sicurezza planetaria, prospettando nuove minacce e nuove forme di un terrorismo sempre più aggressivo e violento, che potrebbe disporre di armi di distruzione di massa, di capacità di organizzazione globale, di penetrazione e di proselitismo, non solo nelle aree di crisi, ma anche in tutto l’ occidente.
Il Libro Bianco della Difesa è stato istituito dal governo nel 2002 proprio per fare il punto sulla situazione delle Forza Armate e più in generale sullo stesso settore della Difesa, alla luce del nuovo quadro geo-politico che si è andato definendo dopo l’11 settembre in America.
Il precedente Libro Bianco era stato realizzato nel 1985 dall’allora Ministro Spadolini durante gli anni più duri del confronto Est Ovest con la questione degli euromissili.
Nei diciassette anni che separano la stesura dei due documenti è avvenuta una profonda maturazione dell’Italia sulle responsabilità internazionali, affrontate con sempre maggiore consapevolezza nazionale.