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Meschini
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- “Un caso di proficua collaborazione tra impresa e mondo dell’Università e della ricerca.
Si parla il linguaggio della concretezza, si mettono a disposizione di chi produce, strumenti immediatamente utilizzabili per fare innovazione”.
E’ questo il giudizio espresso da Adalberto Meschini e Maurizio Mancini, rispettivamente segretario e responsabile dell’Area Sviluppo Impresa della Cna Associazione Provinciale di Viterbo, a margine dell’incontro svoltosi l'altro ieri pomeriggio presso la Camera di Commercio sul tema: “Il portafoglio di brevetti e tecnologie per le piccole e medie imprese del Lazio”.
L’iniziativa era stata promossa dai soggetti che hanno elaborato il programma di trasferimento tecnologico alle imprese laziali finanziato dalla Regione tramite il Fondo Sociale Europeo: Fondazione Rosselli, CNR, Luiss Guido Carli.
La Cna ha collaborato nella fase organizzativa per la sensibilizzazione degli operatori economici. Sono intervenuti Claudio Roveda, direttore del programma e vicepresidente della Fondazione Rosselli, Andrea Mazzuccato e Alessandra Crisà per l’Università della Tuscia, Stefania Giuffrida e Paola Calicchia per il CNR.
“Intendiamo dare continuità al rapporto instaurato con i redattori del progetto, perché abbiamo apprezzato il taglio scelto. E’ stato compiuto un lavoro serio di catalogazione e verifica dei brevetti, degli studi e delle ricerche oggi giacenti presso la pubblicazione amministrazione ma che -spiega Mancini- possono essere impiegati subito nell’auspicato processo di innovazione del nostro tessuto produttivo. Disponiamo di schede che descrivono le caratteristiche della tecnologia, i possibili campi di applicazione e i vantaggi rispetto alle soluzioni attuali”.
“Nella riunione di ieri -prosegue il responsabile dell’Area Sviluppo Impresa- sono stati presentati alcuni brevetti che riguardano i settori dell’agroalimentare e della conservazione dei beni culturali. Ci auguriamo che l’interesse manifestato dagli imprenditori presenti si estenda. Sarebbe un peccato -conclude- ignorare questo prezioso patrimonio intellettuale”.