 |
Copyright Tusciaweb |
- “Il Comune è a conoscenza da parecchie settimane dello svolgimento della Notte Bianca di San Martino al Cimino ma continua ad improvvisare provvedimenti”, tuona Antonia Biritognolo, presidente provinciale Fipe-Confcommercio, commentando l’ordinanza del sindaco del 6 luglio 2007 (oggi), che vieta per la notte Bianca di San Martino (domani) la vendita e la somministrazione di superalcolici nei pubblici esercizi.
“Non ci piace il provvedimento - prosegue - perché intempestivo e coercitivo fino ad eccessi immotivati: a che pro vietare la vendita di superalcolici? e perché appena 24 ore di preavviso?
Il testo dell’ordinanza, infatti, è stato faxato agli uffici Ascom alle ore 13 di oggi (6 luglio, ndr); abbiamo dovuto fare i salti mortali e gli straordinari per avvisare tutti gli associati di San Martino del rischio che potrebbero correre (sospensione delle licenze fino a tre mesi!) somministrando superalcolici.
Non si può lavorare così: fino all’ultima riunione in Comune sapevamo della sola limitazione alla vendita per asporto di prodotti in vetro, ma oggi andiamo oltre ogni aspettativa.
Gli operatori da giorni si sono organizzati con scorte di prodotto, perché in una sola serata si possono fare gli incassi di più settimane, ma domani si troveranno di fronte all’assurda realtà di non poter neanche servire un cocktail, una grappa a chiusura di pasto o peggio un caffè corretto (con appena un cl di grappa, ma paradosso dei paradossi potremo fare il bagno nella birra o fare liberamente scorta di superalcolici a Viterbo per raggiungere, brilli, la frazione…”.
“Si può e si deve lavorare meglio - conclude la Biritognolo -.
Se solo avessimo potuto avere il tempo di discutere il provvedimento, forse, avremmo ottenuto un provvedimento più equo e sensato di quello che domani gli operatori saranno costretti ad osservare… che non si autorizzino più, sarebbe meglio, iniziative che vengono ritenute pericolose per l’incolumità e la sicurezza pubblica tali da dover giustificare la limitazione della somministrazione e della vendita di alcolici.
Vorrei sapere quali gravi motivazioni giustifichino provvedimenti estremi come questi tali da dover motivare in caso di non osservanza la sospensione della licenza amministrativa: è inaccettabile e vergognoso che i pubblici esercizi siano presi così di mira!”.