Riceviamo e pubblichiamo
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- Un K.O. senza precedenti sta investendo l'amministrazione comunale di Acquapendente a causa del totale fallimento del piano della raccolta differenziata, tanto che si è arrivati al punto di sciorinare tramite il giornale comunale (pagato con i soldi di tutti cittadini e usato come la “Pravda”) dati ingannevoli.
Partiamo dall'inizio: l'Amministrazione comunale, senza preavviso e preventiva discussione, toglie i cassonetti pubblici e impone la raccolta differenziata porta a porta ai residenti.
Esplode il caos, la città si ritrova come la periferia di Napoli, i cittadini tutti, (non una minoranza come il politburo del Palazzo vuol far credere) si ribellano trasversalmente e chiedono aiuto all'opposizione di Forza Italia, che avanza la proposta alternativa, condivisa dalla popolazione, della raccolta differenziata tramite cassonetti.
Il centrosinistra al governo della città tenta una fragile difesa accusando F.I. di istigazione alla rivolta, minacciando con metodi stalinisti ritorsioni giudiziarie.
A questo punto arriva “legnata” che sbugiarda il partito di maggioranza, che all'interno della amministrazione era promotore dell'iniziativa.
Infatti, i Ds di Nepi denunciano il fallimento della differenziata porta a porta,anche lì applicata come ad Acquapendente, adducendo i nostri stessi argomenti.
Nel frattempo ad Acquapendente è ribellione totale (altro che pochi cittadini come il Palazzo vuole far credere) fra la popolazione, che inizia il boicottaggio nei confronti della ditta che gestisce la raccolta rifiuti.
Il caso aquesiano finisce su una tv nazionale, come esempio fallimentare di raccolta differenziata, con riferimento ad un più ampio discorso con esperti in materia chiamati ad esprimersi sull'emergenza rifiuti in Campania.
Infine, proprio in questi giorni la Comunità Europea ha bocciato il piano rifiuti della regione Lazio, su cui si basava il “teorema” della raccolta differenziata porta a porta del comune di Acquapendente.
A questo punto, trovandosi in forte difficoltà e sotto la pressione della protesta popolare, il Comune ha tentato di sciorinare dati fittizi sul buon andamento della raccolta differenziata e sulla conseguente diminuzione dell'indifferenziato.
Dati completamente sballati, poiché in forma non ufficiale alcuni sindaci dei comuni limitrofi hanno cominciato a preoccuparsi per il massiccio aumento di immondizia indifferenziata nei cassonetti in prossimità del comune di Acquapendente.
La verità è venuta presto a galla, poiché ci si è accorti che la quantità totale dei rifiuti aquesiani era in diminuzione perché la gente, mancando i cassonetti ad Acquapendente e non volendola lasciare per giorni fuori della porta a marcire, la depositava nei cassonetti dei paesi limitrofi in prossimità degli snodi stradali.
A questo punto il Comune, non ancora convinto dall'evidenza dei fatti, ha pensato bene di fare un sondaggio informale fra i cittadini sull'operato della raccolta differenziata e sul piano rifiuti in generale.
Sondaggio, che come sappiamo da fonti sicure, boccia senza appello l'amministrazione comunale, sottolineando di conseguenza il pauroso calo di popolarità di questa giunta, salvo che, anch'esso non sia “taroccato” con qualche “alchimia” procedurale, come è successo ai dati sulla raccolta pubblicati sul giornalino comunale che a la stessa credibilità della “Pravda”.
Attualmente, dopo l' insuccesso del piano rifiuti e della raccolta differenziata porta a porta, il Comune non volendo ancora ammettere la sconfitta, ha ripiegato su un inconcludente sistema ibrido, che vede la reintroduzione dei cassonetti pubblici indifferenziati in periferia, pur continuando la raccolta differenziata porta a porta.
Il risultato è che i pochi cassonetti reintrodotti sono insufficienti, stracolmi, maleodoranti e la raccolta porta a porta continua ad essere fatta male, poiché l'immondizia rimane per giorni a “fermentare” in strada alla mercè di cani e gatti.
Infine, caso unico in Italia, i cittadini che vogliono fare la raccolta differenziata porta a porta, devono andarsi a prendere “da soli” le buste, peraltro trasparenti e non conformi alla privacy, presso l'ufficio del turismo al secondo piano del palazzo comunale.
F.I. continua a sostenere il progetto di raccolta differenziata totale solo tramite cassonetti e invita il Comune a cambiare rotta, su esempio di molte città della Toscana con parametri territoriali e turistici simili alla nostra, dove amministratori accorti di centrosinistra hanno fatto la scelta giusta con somma soddisfazione della popolazione.
Terminiamo sottolineando l'empasse dell'assessore provinciale all'ambiente, l'aquesiano Tolmino Piazzai, sul destino della Tuscia per ciò che riguarda lo smaltimento rifiuti, mentre la sua città, Acquapendente è sporca e maleodorante, la nostra provincia continua ad essere invasa dall'immondizia di Rieti senza alcuna compensazione.
Il gruppo consiliare FI Acquapendente
Maria Dolores Rappoli
Giuseppe Buzzico
Giuseppe Casali