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- “Dopo la lettera di Veltroni, che di fatto boccia il piano rifiuti concordato con Marrazzo e Pecoraro Scanio, sostenendo l’impossibilità raggiungere nel 2010 il 40% di raccolta differenziata e soprattutto che serve il quarto termovalorizzatore, il presidente della Regione butti nel cestino quel piano e lo faccia riscrivere consigliando di non taroccare i conti.
Forse nessun collaboratore ha avvisato il presidente della Regione che nel Lazio siamo già all’emergenza rifiuti, dal momento i termovalorizzatori di Colleferro e di S. Vittore sono attualmente fermi.
La Pontina ambiente, società che gestisce l’impianto di trattamento Rsu e produzione di cdr e Fos, situato ad Albano, ha scritto una lettera allarmata al presidente della Regione ed ai sindaci di Albano Laziale, Ardea, Ariccia, Castel Gandolfo, Genzano, Lanuvio, Marino, Nemi, Pomezia e Rocca di Papa, perché si sta creando una situazione di grave emergenza in quanto i termovalorizzatori di Collefferro, dove veniva trattato il cdr prodotto, resteranno chiusi sine die sino alla ripresa dell’attività.
Finora proprio i continui disservizi dei termovalorizzatori esistenti hanno portato in questi anni a smaltire in discarica oltre il 72% del cdr prodotto anziché avviarlo a termovalorizzazione.
Gli ultimi rilievi scrive la pontina ambiente hanno evidenziato che la discarica di servizio è piena e potrà assicurare il servizio di trattamento e smaltimento non oltre il prossimo Settembre.
Proprio per questo è stato proposta alla Regione la realizzazione, sulla base di un autonomo projet financing, di un termovalorizzatore e da ultimo di un gassificatore di nuova generazione e connessa centrale per la produzione di energia elettrica.
Per questo la società scrive a Marrazzo ed ai sindaci che “essendo improponibile l’ulteriore smaltimento del cdr nella discarica di servizio, ritiene che sia obbligo per i Sindaci dei comuni utenti l’individuazione di siti idonei per lo stoccaggio provvisorio del Cdr”.
Per questo la società diffida i Sindaci del bacino ad individuare i siti di pertinenza entro il 31.07.2007 avvertendo che nel caso contrario sarà inevitabile la sospensione di ogni attività di trattamento e/o smaltimento dei rifiuti del bacino interessato a decorrere dal 1 Agosto 2007.
Dunque siamo di nuovo all’emergenza rifiuti, e se Marrazzo non viene di corsa in Consiglio con il piano rifiuti modificato secondo le esigenze reali e non quelle ideologiche, allora alla prossima seduta di Mercoledì credo ci siano le condizioni per approvare un documento che preveda un numero di impianti superiori a quelli previsti ora e tali da poter soddisfare la necessità di smaltire completamente i rifiuti prodotti nella nostra Regione.
Donato Robilotta (SR)