Senza filtro
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Laura Allegrini
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- Su mia esplicita richiesta il Senato ha convocato una serie di audizioni con le parti interessate al problema del cinipide del castagno.
E’ emersa da tutti gli interventi la assoluta gravità del problema che assume ormai rilevanza nazionale. Dopo il Piemonte, la Liguria e il Lazio, anche la Sardegna e il Veneto hanno segnalato casi di cinipide.
Da tutti, in particolare dai servizi fitosanitari regionali e nazionali è stata individuata come unica soluzione la lotta biologica attraverso il torymus importato ma anche con insetti autoctoni da individuare. Per questo motivo sarà istituito un tavolo tecnico nazionale di cui capofila sarà l’Università di Torino secondo la richiesta di tutti gli auditi che le riconoscono maggior esperienza nel settore.
In realtà non sembra profilarsi una soluzione di breve periodo ma piuttosto una “convivenza” che nei casi non italiani già sperimentati ha richiesto dai 5 ai 10 anni per la stabilizzazione.
E’ evidente che ci troviamo di fronte ad una gravissima emergenza economica ed una altrettanto grave emergenza ambientale che rischia di stravolgere l’assetto dell’intero territorio italiano: su questo non mi sembra che il ministro De Castro sia sufficientemente sensibile, ed è questo il motivo per il quale Alleanza Nazionale continua ad incalzarlo rispetto a poche azioni rarefatte e non sistematiche.
Il problema più urgente ad esempio per il Viterbese è quello degli indennizzi che viene totalmente ignorato.
Quali sarebbero, questi aiuti indiretti che alcuni propongono a favore dei castanicoltori?
Come pensa il ministro di risolvere il problema degli indennizzi visto che la legge sulle calamità non è applicabile?
Ho coinvolto gli europarlamentari di An affinché si valuti il problema nella giusta dimensione.
Laura Allegrini