Riceviamo e pubblichiamo
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- L’esecutivo dei Verdi per la Pace non parteciperà ad iniziative inerenti il governo provinciale, a partire dalla discussione sulla destinazione dei residui di bilancio, in aperta dissonanza con i metodi e le prassi autoreferenziali della Giunta e del Presidente della Provincia.
Non è più accettabile il gioco delle convocazioni a sancire programmi già decisi e non sindacabili. Nessuna realtà sociale del territorio lo può più tollerare.
Intendiamo quindi rimarcare che nei fatti l’Unione, intesa come coalizione che si è presentata unita e che ha vinto le elezioni provinciali con un programma di legislatura condiviso, non c’è più.
Poniamo il problema di un centro-sinistra che oggi perderebbe le elezioni perché in crisi di autorevolezza e credibilità, nonché di autonomia rispetto a dinamiche esterne al territorio.
Su questo chiederemo una immediata verifica nell’ambito delle segreterie provinciali per una correzione di rotta che sia evidente ed inequivocabile, senza la quale il Partito dei Verdi si riterrà svincolato da qualsiasi patto di maggioranza.
Intendiamo altresì sostenere i processi di analisi e di rinnovamento nell’ambito dell’area dei movimenti democratici della sinistra, con spirito critico, collaborativo ed aperto, e rilanciare la necessità di una politica della partecipazione e della concertazione con i cittadini e le aggregazioni sociali, reale e concreta, sui temi dell’ambiente, dei diritti e della Pace.
Per l’esecutivo provinciale
Verdi per la Pace di Viterbo
Il presidente
Anna Moscucci