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Alessandro Mereu
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Riceviamo e pubblichiamo
- Gentile direttore,
mi spiace riprenderla per l’ennesima volta e per di più in questa occasione, che di tutto si dovrebbe discutere, tranne che di becero antifascismo.
L’appunto che le rivolgo è per l'articolo apparso sul suo giornale dal titolo “Saluti romani al funerale di Alessandro Palazzo”.
Le ricordo che Alessandro Palazzo era un nostro camerata, fascista e fiero di esserlo, come fascisti e fieri lo sono tanti ragazzi e ragazze che hanno partecipato l'altro ieri al funerale, come lo è chi scrive.
Alessandro Palazzo era uno dei nostri migliori militanti, sempre in prima linea, un ragazzo dal cuore d’oro ma soprattutto dal Cuore Nero.
Non abbiamo dubbi circa il fatto che Alessandro (che sicuramente conoscevamo meglio di lei) avrebbe gradito il nostro ultimo saluto romano, come non nutriamo alcun dubbio sul fatto, che avrebbe altrettanto schifato il suo becero commento della peggiore fattispecie antifascista e come se non bastasse, a dir poco inopportuno.
In attesa della pubblicazione di questa nostra, cogliamo comunque l'occasione per porgerle i nostri migliori saluti.
Alessandro presente!
Alessandro Mereu
Fascista
Responsabile dell’organizzazione della Fiamma Tricolore di Viterbo.
La lettera è stata sottoscritta anche da
Nicola Zanobi
Fascista
coordinatore provinciale Giovani Fiamma
Tricolore
Intanto mi fa piacere che lei, Mereu, ora militi in una formazione più moderata della precedente. Almeno per quanto io posso capire di estrema destra. Vedo anche che ha responsabilità significative. Come dire anche un inizio di imborghesimento...
Ma al di là delle facezie e andando alla sostanza della questione.
Se non mi sono distratto troppo a lungo, mi sembra che l'Italia sia ancora una democrazia. Che la costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza, sia in vigore.
Che l'articolo 21, se non è stato cassato, dovrebbe ancora garantire che: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".
Come dire abbiamo: fatto semplicemente il nostro mestiere. Abbiamo fatto cronaca e abbiamo fatto un commento minimo. Ai giornalisti capita.
Commento minimo proprio per il rispetto del fatto che è morto un ragazzo di 19 anni, qualunque fossero le sue idee. Ogni ragazzo, per noi, è un ragazzo.
Mi sembra poi che la sua reazione sia a dir poco sproporzionata nei toni. Ma nelle vita capita.
Di becero, se lei riandrà a rileggere l'articolo non troverà nulla. Ma insomma sono opinioni, e noi siamo abituati a non scandalizzarci se qualcuno la pensa diversamente da noi.
Una cosa però voglio ribadirla quel saluto romano, ma se fosse stato un pugno chiuso non sarebbe stato diverso, è stato per me una nota stonata.
Evidentemente abbiamo concetti differenti della politica.
Di fronte alla morte di un 19enne, la politica, se non si è trasformata, come temo, essa stessa in religione, dovrebbe fare un passo indietro.
Diceva un grande filosofo del Novecento: Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere.
Ebbene di fronte alla morte, soprattutto di un ragazzo, bisognerebbe avere tanta forza e il coraggio etico di lasciar da parte la politica. Di far tacere le corde della politica.
Non perché sia qualcosa di riprovevole ma perché chiaramente inadeguata alla forza e all'altezza della questione posta.
Ma credo che la differenza tra me e lei sia proprio in questo: per me la politica è una delle diverse attività dell'uomo. Mentre, temo, che per lei la politica sia una sorta di religione e l'uomo un addentellato.
Una volta questo modo di vedere la cosa si chiamava totalitarismo.
Ecco io sono contro ogni forma di totalitarismo. Mi spiace per lei.
Ancora una cosa. Sicuramente lei ha conosciuto Alessandro, ma, mi creda, far "parlare" chi non c'è più, interpretarne il pensiero in modo così assoluto, non può non infastidire chi ascolta.
Il mondo è un sistema aperto, gli uomini sono sistemi aperti. Che ne può sapere lei di quello che Alessandro avrebbe potuto pensare... oggi o fra venti anni.
Insomma, abbia il coraggio di un minimo di umiltà. Può far bene talvolta capire le proprie fragilità. Ma per far questo c'è bisogno di una vera solidità interiore.
Carlo Galeotti
Viterbo - Il ragazzo morto sull'Aurelia bis
Saluti romani al funerale di Alessandro Palazzo
3 luglio 2007 - ore 2,41