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Giovanni Bartoletti
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Riceviamo e pubblichiamo
- Ministro Bianchi,
noi Viterbesi non siamo figli di un Dio minore e quindi abbiamo il sacrosanto diritto di vedere realizzato nelle nostre terre il terzo scalo aeroportuale del Lazio, così come Enac ed Enav hanno sancito nei rispettivi pareri che non lasciano possibilità d'appello.
Ministro Bianchi siamo consapevoli che un tecnico e un politico della sua autorevolezza sia straconvinto che la decisione finale sulla localizzazione dello scalo suddetto non possa che essere quella stigmatizzata con altrettanta autorevolezza dagli enti che si occupano istituzionalmente del volo in senso lato, ai quali lei stesso si è affidato.
Ci lascia, però, assai sgomenti questo ulteriore rinvio a settembre di una decisione che fonti ben informate, tra cui le nostre, qualche giorni fa davano per definitivamente presa.
Cominciamo a dubitare che alcune nostre paranoiche perplessità. Forse, tali non erano e non sono. Questi continui rinvii creano anche un certo imbarazzo nel nostro concittadino al governo che in molti ritengono non sufficientemente impegnato a far rispettare una decisione già presa sulla carta.
Più ci si allontana dai fatti, più ci si allontana dalla verità, recita un vecchio adagio tanto caro a chi si occupa di indagini.
Non vorremmo che anche per noi il tempo sia usato a tal fine o, magari, per prendere una decisione impopolare in pieno agosto nella speranza che gli impegni vacanzieri rendano meno criticabile un'ingiustizia.
Si potrebbero cambiare i vertici di Enac ed Enav, con automi in grado, pur di aggiudicarsi il posto, di ribaltare i giudizi dei loro predecessori.
Il tempo serve anche a questo.
Nessuno si prenderà mai la bega di sottoscrivere la certificazione di una pista che assomiglia ad una bomba ad orologeria. Non vorremo mai più sentir dire nell’ambito dell’aviazione civile, frasi del tipo: qualcuno lo aveva detto. Ministro provi a chiedere a Di Palma che tanto si spende per Frosinone se è disposto a firmare lui per lei. Le risponderà no grazie, il ministro è lei.
Non ci prenda per bacchettoni, ma è la quarta volta, ministro, che rimanda la sua decisione nonostante tutto sia di una chiarezza senza precedenti, ciò pregiudica la sua azione politica, la sua credibilità e quella del suo partito che in passato è sempre stato in prima linea in tema di trasparenza e di buon governo della cosa pubblica.
Ministro decida subito ha tutti gli elementi per farlo, e metta all'angolo chi, per ragioni discutibili, vuole altrove quello che la logica, la ragione e gli studi istituzionali e soprattutto la sicurezza vogliono a Viterbo.
Faccia squadra con i nostri politici Viterbesi, qualcuno ora conta molto, salvaguarderà una scelta giusta, ponderata e sicura.
Darà al contempo risposte concrete ai Viterbesi e agli abitanti di Ciampino. Decidere altrove equivale ad una non scelta. Non si faccia passare per uno che si comporta come Penelope.
Ministro il tempo è galantuomo e se proverà a non esserlo noi del comitato insieme ai cittadini della Tuscia e ai nostri politici di ogni colore gli faremo cambiare idea, è per questo che quest'estate non andremo mai in vacanza.
In attesa di cortese riscontro le invio i miei più sentiti ossequi.
Il presidente del Comitato per l’aeroporto
Giovanni Bartoletti