 |
I carabinieri del Noe durante una operazione
Copyright Tusciaweb |
- Migliaia di traversine contaminate smaltite anche nella Tuscia.
Carabinieri del Noe di Ancona sequestrano cento siti e 12.000 traversine per traffico illecito di rifiuti speciali. 10 aziende coinvolte, altri 5 indagati.
L’operazione “Staccionata” coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Camerino (MC) e condotta dal Noe di Ancona del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, nel mese di aprile, dopo una complessa ed articolata indagine per attività organizzata di traffico illecito di rifiuti, aveva portato all’emissione di quattro ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari ed uno obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, oltre al sequestro di circa 3.000 traversine ferroviarie dismesse contaminate rinvenute in aziende ed abitazioni dislocate nel maceratese e nel viterbese.
Lo sviluppo delle indagini effettuate dal Noe di Ancona, con l’ausilio dell’Arpam Servizio Rifiuti/Suolo di Macerata e dei Comandi dell’Arma territoriale, ha consentito di individuare tutte le aree di illecito smaltimento ed eseguire, su delega dell’ autorità giudiziaria di Camerino, altri 100 decreti di sequestro probatori per oltre 12.000 traversine ferroviarie dismesse, stoccate e/o istallate in varie aree di aziende agricole, ristoranti, abitazioni dislocate in 15 comuni della provincia di Macerata.
I proprietari le hanno acquistate dalla ditta Puliecol di San Severino Marche per utilizzarle come recinzioni, sostegni, scalinate in giardini, legname,ecc.. Molte sono state abbandonate.
L’indagine ha così individuato oltre ai responsabili ai vari livelli, tutte le aree interessate dallo smaltimento delle traversine che da rifiuto pericoloso sono state trasformate in legname bonificato grazie alla sistematica falsificazione di documenti ambientali dalla ditta di recupero marchigiana (Puliecol) che le rivendeva, dichiarandole bonificate.
Le traversine ferroviarie in legno contenenti sostanze pericolose (creosoto) provenivano dalla dismissione di reti ferroviarie della Rete Ferroviaria Italiana di Puglia, Basilicata e Molise, e venivano inviate presso siti intermedi di gestione laziali per poi essere smaltiti nelle Province di Macerata e Viterbo.
Da un impianto della Provincia di Frosinone “transitavano” nell’impianto marchigiano, (privo di macchinari o attrezzature idonei alle attività di recupero) e finivano direttamente nelle vallate marchigiane, anzichè essere destinati in termodistruttori o in idonei impianti di recupero per rifiuti speciali pericolosi.
Tali operazioni sono state realizzate attraverso una sistematica falsificazione di formulari, registri di carico e scarico, pesi e altra documentazione ambientale e contabile.
I sindaci dei 15 comuni marchigiani interessati, riceveranno la comunicazione per l’emissione delle previste ordinanze nei confronti dei proprietari/detentori finalizzate alla rimozione ed allo smaltimento delle traversine ferroviarie contaminate, che quindi sopporteranno i costi di smaltimento.
L’illecito traffico è stimato in circa 15.000 traversine ferroviarie contaminate nella sola Provincia di Macerata, con un lucro per l’organizzazione non inferiore a 1 milione di euro.