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Il via alla Notte bianca
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Riceviamo e pubblichiamo
- E’ passata la tanto attesa notte bianca.
Un evento per cui sono stati mobilitati palchi, allestimenti, blocchi del traffico e molto altro, ma poco o niente dal punto di vista culturale.
Fatta eccezione per le partecipazioni straordinarie di Alina e Jerry Calà (esemplari modelli di cultura nazionalpopolare) per il resto la notte bianca organizzata dal comune sfrutta la luce riflessa dei Carmina Burana previsti dal Tuscia Opera Festival e non porta nullo di suo dal punto di vista qualitativo, anche se ha il merito di mettere insieme diverse proposte di piccole e grandi realtà associative.
Ma noi non crediamo alle notti bianche.
Non crediamo alle notti bianche di un giorno fatte per coprire il vuoto culturale di un anno. Non crediamo alla notte bianca in un periodo in cui le notti a Viterbo spesso diventano nere. Non crediamo a quelle notti bianche che accentrano energie, assorbono risorse e fanno morire realtà culturali sedimentate sul territorio locale.
Non si fa cultura solo in una notte, non si crea sviluppo, non si fa sistema.
In una notte si rimandano i problemi (culturali ma anche di pubblica sicurezza) di altre 364 notti.
Per questo l’Arci da tempo realizza eventi a rete, attivando energie locali, recuperando spazi e allacciando relazioni tra varie realtà, territori e persone.
Così nasce Estasiarci, manifestazione di promozione culturale della Tuscia, che quest’anno concentra le sue attività all’interno del cortile di Donna Olimpia in via San Pietro 80.
L’Arci ha partecipato alla notte bianca, ma lo ha fatto riaprendo un luogo dimenticato da tempo, riconsegnando ai cittadini un cortile da tempo abbandonato. Così si intende aprire un processo di valorizzazione culturale che non si conclude in una notte.