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Senza filtro - Da tempo conviviamo, quasi come spettatori passivi e indifferenti, con le morti improvvise di giovani ragazzi.
Spesso il sabato sera per noi genitori è un incubo ascoltare il riecheggiare delle sirene delle autoambulanze e delle autorità sfrecciare velocemente sotto le nostre case, e ci domandiamo impauriti e dubbiosi: ma cosa sta succedendo ultimamente? E inoltre: a chi attribuire la colpa di tutto ciò?
Credo sia inutile ostinarsi a sopravvivere scacciando ogni timore e fingendo che sia sempre un problema a noi lontano.
Spulciando tra gli avvenimenti e conducendo indagini a riguardo è possibile trovare varie problematiche.
Se dipendesse dalla struttura stradale infattiprobabilmente non del tutto appropriata ed efficiente-, dovremmo subito attivarci affinché vengano messa in sicurezza e, per questo non posso far altro che apprezzare l’interessamento mostrato dalla mozione presentata dal consigliere Zezza alla Provincia.
Tuttavia credo che l’attenzione sia da focalizzare più sull’argomento “giovani”.
Da come possiamo notare infatti la “movida” messa in atto il sabato sera, prima di andare in discoteca, è in realtà il frutto di vecchi riti come i baccanali per i romani in passato- e un vero e proprio iter giornaliero; anzi, direi esteso a tutto il week end ormai.
Le “serate-tipo” sono organizzate in modo tale da non tralasciare il benché minimo intervento del buon caro e vecchio “grillo parlante personale”. Possiamo così notare vere e proprie masse di giovani erranti da un bar all’altro intenti a consumare a dismisura alcolici e superalcolici, non limitandosi di certo al semplice aperitivo con gli amici.
E proprio per questo, perché confido nella collaborazione tra autorità e nel buon senso che accomuna- o dovrebbe - ogni coscienza di genitore, ho proposto al sindaco, nell’ultimo consiglio comunale, un incontro con le autorità locali, per conoscere più da vicino la realtà dei giovani di Civita Castellana, per conoscere appieno le problematiche da chi esercita nel campo e per poter intraprendere delle iniziative, anche impopolari, al fine di salvaguardare le loro giovani vite.
Questo credo sia il compito di chi esercita un ruolo di autorità pubblica e più che un volere, direi un dovere vero e sacrosanto.
Paola Amicucci