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Battistoni
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La Giunta Regionale del Lazio ha ridisegnato il carico economico a carico degli ospiti delle residente sanitarie assistite con aumenti esorbitanti sugli importi precedentemente corrisposti dagli assistiti (per lo più soggetti anziani e non autosufficienti, affetti da handicap grave e da patologie cronico-degenerative).
Fatta salva l’esenzione della retta per i soggetti titolari della sola pensione sociale, la regione stabilisce un carico dei costi assistenziali a cura degli ospiti, oscillante tra il 40 e il 50%, sulla base della situazione reddituale-patrimoniale ricavata dall’ indicatore I.S.E.E. (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). In particolare: per gli utenti in possesso di reddito annuale I.S.E.E. non superiore ad € 13.000,00: 40% a carico dell’assistito con concorso del Comune e 60% a carico del Fondo sanitario;
per gli utenti in possesso di reddito annuale ISEE compreso tra € 13.000,00 ed € 25.000,00: 40% a carico dell’assistito senza concorso del Comune e 60% a carico del Fondo sanitario;
per gli utenti in possesso di reddito annuale I.S.E.E. superiore ad € 25.000,00: 50% a carico dell’assistito e 50% a carico del Fondo sanitario.
La Regione prevede tale “rimodulazione “in maniera graduale” al termine di un periodo di sperimentazione di 12 mesi.
Il provvedimento, in sostanza, alleggerisce gli oneri economici legati all’assistenza per la Regione, aumentando in modo insostenibilmente esorbitante quelli a carico della famiglie.
Dalle tabelle di computo che oramai sono state approntate, risulterebbe che gli attuali importi a carico degli ospiti sarebbero comprese, in base al reddito, all’età e alle condizioni certificate di disabilità, tra 1.385 e 1.768 euro mensili. A fronte dell’importo precedentemente corrisposto, presso una RSA tipo , dell’ordine di 880 euro mensili!
Oltre agli aspetti sostanziali dell’atto deliberativo legati ai fondamentali aspetti economici, si stanno profilando, nella fase applicativa del provvedimento, gravissime difficoltà di carattere esecutivo, legate alla confusione e alla contraddittorietà delle disposizioni in esso contenute, alle soglie economiche indicate, alla partecipazione dei vari enti impegnati dalla delibera (Aziende Sanitarie Locali, Comuni , Residenze Sanitarie in regime di accreditamento, ecc).
Già numerose associazioni di categoria, soprattutto dell’area romana si erano mosse con rimostranze di varia natura, per contrastare l’intento della Giunta Regionale e del proponente dell’atto, assessore Augusto Battaglia.
Successivamente alla pubblicazione sul BURL, altri documenti sono stati prodotti allo scopo di favorire una presa d’atto da parte del Governo Regionale circa le gravi incongruenze e le vistose difficoltà operative. Ma ad oggi nessun segnale di comprensione verso queste reali difficoltà è arrivato.
Credo sia troppo facile sgravare il debito sanitario di anni (giunte di centro-destra e di centro-sinistra ) su categorie deboli (relative famiglie) e molto spesso indifese. L’appello che faccio al Presidente Marrazzo è quello di tornare indietro su questo provvedimento e visto che il suo slogan in campagna elettorale era “ una Regione di tutti nessuno escluso” veda di non escludere proprio le categorie più bisognose.
Francesco Battistoni