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“Cara mamma, vogliamo condividere con te la nostra soddisfazione per aver finalmente raggiunto un importante traguardo, frutto del tuo gesto di solidarietà e del nostro lavoro”.
E’ l’inizio della lettera inviata simbolicamente a una donatrice di sangue del cordone ombelicale dal direttore della struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Tarquinia, Antonio Perugini, a nome degli operatori che lavorano insieme a lui tutti i giorni.
Un grazie sincero a tutte le mamme che hanno aderito fino a oggi all’invito di donare il sangue del cordone ombelicale (S.C.O.), da cui si ricavano le cellule staminali.
Grazie a loro è stato possibile raggiungere dei risultati come quello che è stato comunicato nei giorni scorsi all’unità operativa del litorale da parte della Banca SCO.
“Abbiamo appreso spiega Antonio Perugini - che una sacca di sangue del cordone ombelicale prelevata presso questo reparto è stata inviata in un ospedale francese per essere trapiantata e potrebbe quindi contribuire a salvare una vita.
Il raggiungimento di questo obiettivo rappresenta un elemento di grande soddisfazione per chi intensamente lavora su questo progetto da circa tre anni, ma riteniamo che il risultato di maggiore pregio sia riscontrare la sensibilità che in questo periodo è costantemente cresciuta e che molte mamme hanno dimostrato verso questo gesto di amore”.
Il progetto, vale la pena ricordarlo, in poco tempo ha prodotto dei risultati talmente positivi da aver fatto balzare il centro raccolta di Tarquinia ai vertici del Lazio.
Un impegno riconosciuto anche dall’Adisco (Associazione donatrici italiane sangue cordone ombelicale) che ha ritenuto di consegnare il premio regionale per il 2006 proprio al nosocomio del litorale.
“Vogliamo dedicare questo momento prosegue Perugini - principalmente alle mamme che hanno donato e che doneranno in futuro, coscienti che senza la loro generosità il nostro lavoro non avrebbe senso.
Un ringraziamento inoltre deve essere dedicato a tutto il personale del reparto che da molto tempo ormai sostiene questo progetto, spesso sacrificando risorse e tempo oltre la normale disponibilità. Grazie di cuore”.