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Per i giovani e per i meno giovani arriva, questa sera 18 luglio, alle 21,15 al teatro romano di Ferento, il musical “Fame”, adattamento teatrale del film “Saranno Famosi” diretto da Alan Parker e dell'omonima serie di telefilm. Ha debuttato nel 1988 e da allora gira in diverse edizioni in tutto il mondo riscuotendo un ampio successo di pubblico (a Londra è ancora in cartellone dopo 10 anni).
A livello narrativo, lo spettacolo italiano propone il seguito delle storie del film e dei telefilm, spostando l'azione circa un paio d'anni più avanti con personaggi che ricalcano molto quelli originali.
Il centro delle vicende resta sempre la Performing Arts School di New York che con il suo metodo d'insegnamento e lo stile di vita resta l'unica vera protagonista di tutta la trilogia Fame - Saranno Famosi (film - telefilm - musical).
Rispettando lo spirito originale di Fame, la cui forza sta tutta nei suoi giovani interpreti, anche per quest'anno, (il cast sia cambiato rispetto agli anni scorsi), sono stati scelti artisti giovani e giovanissimi, alcuni con qualche esperienza alle spalle, la maggior parte al loro debutto.
La creazione del musical porta la firma di David De Silva (cooproduttore insieme ad Alan Parker del film) che ha voluto una versione teatrale del suo celebre lavoro dopo il successo degli episodi televisivi. Il copione è stato scritto da Josè Fernandez che ha mantenuto la linea narrativa originale voluta da Alan Parker: una serie di brevi flash sulla vita degli studenti nella scuola nell'arco di tempo di 4 anni, dal giorno delle audizioni sino a quello del diploma.
Le canzoni sono state scritte da Steve Margoshes con le parole di Jacques Levi, tranne il tema principale "Fame, I‘m gonna live forever..." che è quello ormai famosissimo come colonna sonora del film e sigla dei telefilm. La direzione artistica è affidata a Marco Daverio, che ha anche curato la traduzione del testo e delle canzoni. Scene, luci, costumi e regia originale di Luigi Perego e Gigi Saccomandi riprese da Bruno Fornasari e Marco Macrini. Le coreografie sono di Stefano Bontempi.
La commistione dei generi in questo musical è fortemente voluta dal suo autore che crede sia molto importante che i futuri professionisti dello spettacolo si formino conoscendo la musica classica, il balletto e i testi classici anche se sceglieranno di esibirsi in repertori moderni.
Lo studio dei classici è un asse portante del metodo americano. Così il personaggio di Tyrone, nero ribelle di Harlem, che ama la break dance e frequenta la scuola per ballare a Broadway, potrà diplomarsi solo dopo aver imparato Shakespeare. In una società che attraverso i media comunica ai giovani l'illusione di un facile successo in campo artistico senza studio o formazione, la storia di Fame- Saranno Famosi si rivela ancora attuale occasione di riflessione.