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Il sindaco Equitani
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“Presunto illecito edilizio in un campeggio di Bolsena, va fatta piena luce”.
La minoranza in Comune passa all’attacco, perché la struttura in questione è riconducibile al sindaco Equitani.
Margherita, Ds, PdCI e Rifondazione parlano in una nota di lavori che “sarebbero stati eseguiti non in conformità del permesso di costruire ottenuto”. Non solo. Non sarebbe anche stata “rispettata l’ordinanza di sospensione dei lavori, continuando l’opera, tanto che l’autorità competente avrebbe apposto i sigilli, sequestrando il cantiere”.
Per questo il centrosinistra di Bolsena ha presentato a Equitani una nota in cui si chiede di fare piena luce sull’episodio.
“Qualora le notizie fossero dotate di un minimo di fondamento si legge nella nota - la cosa sarebbe alquanto grave, considerato che il sindaco, massima istituzione del Comune, deve essere il garante della legalità e della trasparenza e non al contrario alimentare dubbi sulla correttezza dei comportamenti di chi riveste un così alto ruolo istituzionale”.
Ma per il sindaco Paolo Equitani si tratta di una bolla di sapone.
“Sulla mia correttezza spiega Equitani - non c’è niente da discutere. Mi conoscono tutti e il tempo mi darà ragione. Non c’è niente di drammatico, si tratta della solita montatura politica costruita ad arte per demonizzare.
In fatto di moralità, io posso solo che essere un esempio. E’ tutto in regola e si vedrà”.
Situazione sotto controllo e l’ordinanza sarebbe stata rispettata, avendo solo sgomberato quello che era intorno al cantiere, non continuando i lavori.
“Ovviamente continua farò i miei passi per chiarire la posizione e tutelarmi da chi usa il mio nome in questo modo”.
Intanto, la minoranza auspica che già l’ufficio tecnico comunale produca una ricostruzione dei fatti.
“Da mettere a disposizione della cittadinanza sostengono - ma anche l’amministrazione e il sindaco in prima persona diano ampi chiarimenti sulla vicenda per fugare ogni dubbio sul comportamento del sindaco stesso.
Sarebbe infatti oltremodo dannoso, per l’immagine delle istituzioni, se s’insinuasse nella popolazione il dubbio che chi li amministra non rispetti le prassi”.