Riceviamo e pubblichiamo - Il dibattito sull’aeroporto decolla. Dichiarazioni, mobilitazioni e inviti alla calma aumentano ogni giorno.
Addirittura c’è chi cerca di inserirsi nella bagarre politico territoriale con una candidatura dell’ultima ora, fregandosene di tutto ciò che è stato detto e fatto finora.
Forse è il caldo di questo periodo, ma sembra che qualcosa stia cambiando: il fronte unito che fino a qualche settimana fa rappresentava il vero valore aggiunto della Tuscia, sta mostrando le prime crepe.
La trasversalità politica, sociale ed economica che spaventava tanto Frosinone in questa gara ad ostacoli, sembra che sia oggetto di un indebolimento strategico da parte della sinistra che, appare del tutto evidente, non può permettersi di andare contro gli interessi e le direttive di coalizione.
Ed allora ecco che il viterbese ministro Fioroni, proprio l'altro ieri, se ne esce con una dichiarazione da prima pagina: “La decisione sarà presa a settembre dal Governo e sarà adottata quella più idonea al riequilibrio di tutto il territorio della Regione e in modo che non penalizzi ulteriormente la Tuscia”.
Ma che vuol dire? Che significa che la scelta non deve penalizzare ulteriormente la Tuscia? No, caro ministro, da un viterbese doc come lei ci aspettiamo dichiarazioni più incisive del tipo: “il terzo aeroporto del Lazio deve essere fatto a Viterbo perché è il luogo più idoneo e soddisfa i parametri internazionali”. Punto.
Anzi, visto che lei è un illustre ministro della Repubblica e verosimilmente personaggio di spicco del nascituro Partito democratico, potrebbe anche aggiungere: “Se non lo facciamo a Viterbo mi incavolo e metto su un casino che neanche ve lo immaginate.” Non è un ricatto, ci creda, è una battaglia giusta.
Tipo quella di Mastella quando minaccia di votare contro ogni legge che indebolisce la famiglia tradizionale. Non ricorda i Pacs, i Dico e via discorrendo? Ecco, lui ci crede e vota di conseguenza. Faccia la stessa cosa, dimostri di credere anche lei al fatto che l’aeroporto a Viterbo è giusto, e si comporti di conseguenza.
Altrimenti gatta ci cova!
E poi, l’assordante silenzio di Sposetti, altro illustre politico viterbese, non la inquieta?
E poi, le dichiarazioni dell’assessore all’ambiente della Regione Lazio Filiberto Zaratti, non la preoccupano? Non parliamo del principio, ci mancherebbe, anche noi siamo per la tutela dell’ambiente, infatti l’aeroporto a Viterbo sarebbe una scelta più ecologica rispetto a Frosinone, ma parliamo di politica.
Non le sembra che l’ambientalismo ideologico dei Verdi rischi di produrre una nuova Cassia bis? Sa bene che se oggi c’è l’appiglio della carenza dei collegamenti con Roma, è anche per il fanatismo ambientalista attuato verso il raddoppio della Cassia fino a Viterbo. Ecco, evitiamo di fare anche questa volta la stessa fine. E poi, caro ministro, il suo prossimo compagno di partito Mazzola, nonché neo sindaco di Tarquinia per ben 56 voti: ma che si mette a fare? In un momento come questo, dove bisogna fare quadrato e unire le forze per lo sprint finale, lui si mette a candidare Tarquinia?
Ma su, sa bene che questo è il momento di tenere duro e rimanere uniti e compatti.
Forse Mazzola sa qualcosa più di noi? Caro Fioroni, ci creda, in questo momento il centrosinistra sembra più simile all’armata Brancaleone, piuttosto che a una coalizione determinata a raggiungere un risultato fondamentale per lo sviluppo del territorio.
Speriamo che sia solo dovuto al caldo di questi giorni e che il clima di settembre vi rinfreschi un po’ le idee.
A condizione che per quel periodo la si possa ancora appellare ministro.
Federazione Provinciale
An di Viterbo