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Senza filtro
- Sindaco Marconi, lei ha dichiarato sul Corriere di Viterbo che, durante il consiglio del 13 luglio, “Aquilani e Company” hanno abbandonato l’aula, dopo aver creato bagarre.
In realtà, la bagarre in consiglio si crea ogni volta che è lei a parlare.
Anziché rispondere alle interrogazioni, continua a riferirsi al passato e ad Aquilani, per giunta su argomenti estranei alle nostre istanze, tant’è che un consigliere ha ipotizzato un suo probabile complesso di inferiorità amministrativa rispetto al sindaco precedente.
Lei sa benissimo che il gruppo consiliare della Cdl, quello vero, non dei traditori, continuerà ad abbandonare l’aula finché non sarà ripristinata la legalità, non volendosi rendere complice di attività amministrative che non abbiano seguito l’iter previsto dalle norme statutarie e dai regolamenti vigenti nel Comune.
Riguardo alle dichiarazioni sul bilancio e sulla Vetralla Servizi, ancora una volta non ha perso l’occasione per una bella figuraccia.
Dimentica forse che il bilancio 2006 lo ha fatto lei? Come riesce ad utilizzare il termine “scorrettezze” dopo il suo vergognoso tradimento?
Sulla Vetralla Servizi, anziché vergognarsi per aver fatto licenziare 15 lavoratori e ridurre le ore lavorative agli altri, continua ad attribuire le colpe alla vecchia amministrazione.
Parla di problemi finanziari, però ha voluto affidare ad una società privata per oltre 400.000 Euro la gestione del semaforo e concedere il vivaio comunale ad una cooperativa di Viterbo senza che questa paghi 1 centesimo al Comune.
Non ha voluto definire le modalità di gestione dei parcheggi e dei servizi cimiteriali, che dovevano essere assegnati alla Società di Servizi.
Il 9 luglio ha licenziato il personale dell’asilo nido. Poi, ha assegnato il servizio ad un soggetto esterno, in modo provvisorio ed urgente, con procedure che ancora non abbiamo potuto verificare, visto che alla data del 12 luglio non risultava ancora nessuna documentazione agli atti del Comune.
Nella seduta di consiglio del 13/7, lei non ha dato un bel niente alla società comunale, al contrario ha deliberato un atto per togliere ad essa i servizi che già espletava. La società doveva essere potenziata, invece lei l’ha distrutta.
Non parliamo poi della riunione del 16/7 con i sindacati per comunicare una fortissima riduzione dell’orario di lavoro al personale non licenziato. Dopo la bella notizia, ha avuto anche il coraggio di festeggiare il suo compleanno nella sala del consiglio, stappando bottiglie.
Complimenti e auguri, soprattutto da parte dei lavoratori che, per colpa sua, si troveranno senza stipendio.
Consigliere comunale
Giovanni Gidari