- Triplo appuntamento con il Tuscia Operafestival per la Notte bianca di Viterbo. L’evento clou del 21 luglio è nella suggestiva atmosfera di piazza san Lorenzo alle 21 con i Carmina Burana di Carl Orff. L’opera, di grande suggestione e impatto, sarà eseguita dall’Orchestra sinfonica del Tuscia Operafestival, dalla Corale polifonica viterbese, dal Coro dell’Universita’ del New Mexico e dalla Corale tuscolana (ben 3 corali per l’occasione), insieme al Coro delle voci bianche Arcum, per un totale di oltre 180 artisti diretti dal maestro Stefano Vignati.
I monumentali Carmina Burana, e in particolar modo il brano “O Fortuna”, sono noti soprattutto grazie al lavoro realizzato da Carl Orff nel 1937. Quest’opera, saccheggiata da cinema e pubblicità, è in assoluto la più celebre composizione dell’autore del novecento. Le “cantiones sacrae e profane” si basano su testi medievali, in parte modificati, mentre nella partitura Orff ricrea, con un linguaggio straordinariamente espressivo, quel senso di estasi divina che è alla base degli scritti. La passione vitale che aleggia per tutta la partitura ha permesso a questo indiscusso capolavoro una non comune fortuna presso un pubblico molto vasto.
Il soprano Michelle Hattaway, il controtenore Mario Bassani, il baritono Joel Herold, insieme al maestro del coro polifonico Bradley Ellingboe e a quello del coro delle voci bianche Paolo Lucci, daranno voce a una delle più importanti antologie di documenti poetici e musicali del Medioevo. Il loro nome, Carmina Burana, deriva da quello del luogo in cui il codice era conservato, cioè l'abbazia di Benediktbeureun, l'antica Bura Sancti Benedicti fondata intorno al 740 da San Bonifacio in Baviera. Il manoscritto contiene in tutto 315 testi poetici scritti su 112 fogli di pergamena; i componimenti sono per lo più anonimi, anche se compaiono nomi celebri come Pietro Abelardo, Ugo d'Orleans, Gautin de Châtillon, Pierre de Blois, ecc. La varietà degli argomenti (specialmente religioso e amoroso ma anche profano e licenzioso) e delle lingue riassume le vicende degli autori, quei clerici vagantes altrimenti detti goliardi (dal nome del mitico vescovo Golia), che usavano spostarsi tra le nascenti università europee nel XIII secolo.
Tutte le liriche erano destinate al canto, ma un vero e proprio spartito musicale originale dei "Carmina Burana" non esiste. Sul manoscritto medievale si trovano, in corrispondenza di alcune parole, i ‘neumi’, ossia i segni convenzionali di notazione musicale di quel tempo. Questa scrittura musicale non era però precisa e doveva essere interpretata dagli stessi musicisti che volevano eseguirla, il che lasciava spazio ad una notevole libertà interpretativa.
L’asse musicale del Tuscia Operfestival si sposta dalle atmosfere della Germania del XIII secolo a quelle del Sud America di metà ottocento con il concerto “Tango Fugato” di Francesco Venerucci, a ingresso gratuito alle 23,30 nel giardino del Paradosso.
Francesco Venerucci è un musicista completo: compositore, arrangiatore, pianista, frequenta con eguale entusiasmo e competenza sia la musica contemporanea, sia la musica jazz e il tango. La sua personalità artistica e la sua preparazione gli consentono di passare da un territorio all’altro senza alcuno sforzo.
In questo concerto, nel suggestivo anfiteatro del Paradosso, Venerucci ci presenta un’esibizione rigorosamente acustica, Tango Fugato, il suo ultimo Cd: un percorso immaginario in cui confluiscono tutte quelle fonti da cui il pianista-compositore ha tratto ispirazione.
Il tango è senza ombra di dubbio uno dei ritmi più misteriosi dell’universo musicale: il termine tango, già utilizzato prima che questo fosse ballato, aleggia del resto da tempo immemorabile nella cultura afro-ispanica e coloniale. Con Francesco Venerucci potremmo dire che il Tango incontra il jazz, ma non solo. “In Tango Fugato (Dodicilune, 2007) confluisce tutta l’esperienza artistica del compositore romano. C’è la musica etnica, c’è l’improvvisazione e la sperimentazione; c’è l’elaborazione tematico-motivica attraverso il tributo a Piazzolla. Eppure non assistiamo alla trasfigurazione di un genere musicale in un’ibrida forma astratta. Anzi, del jazz conserva, oltre i colori e le sonorità, la caratteristica più importante: l’improvvisazione.”
Alla fine del concerto del pianista Venerucci, cioè a partire dall’una del mattino circa, il Tuscia Operafestival si sposta di nuovo in piazza san Lorenzo con tutti i suoi artisti per festeggiare la musica aspettando l’alba. Arie d'opera e duetti, classici della canzona napoletana, cori di Gospels e improvvisazioni dei solisti dell'International Lyric Academy saranno la colonna sonora che accompagnerà il pubblico negli ultimi scampoli di questa notte incantata. La Traviata, L’Elisir d’Amore e antologie di arie napoletane aspettano una platea numerosissima.
Anche la sezione dedicata all’arte del Tuscia Operafestival con le mostre “Non son solo canzonette” di Danilo Maestosi, “La giostra dei rimpianti” di Roberto Ferri e “Benvenuti a Palazzo” di Monica Cefaliello, partecipa alla Notte bianca con l’apertura straordinaria di palazzo dei Priori dalle 21,00 fino all’una di notte.
Carmina Burana
Sabato 21 luglio, ore 21
Piazza san Lorenzo, Viterbo
Biglietti: da € 22,00 a € 49,50
Botteghino: via san Lorenzo 101, orario: 9.30 13.30; 15.30 22.30
Tel. 0761 309703
www.tusciaoperafestival.com
Tango Fugato
Sabato 21 luglio, ore 23.30
Biglietti: ingresso libero
Giardino de “Il Paradosso”, Via di Valle Cupa 68/70 Viterbo
Aspettando l’alba
notte del 21 luglio dalle ore 1.00 in poi (dettagli www.tusciaoperfestival.com)
Biglietti: ingresso libero
Piazza san Lorenzo, Viterbo