- Non poteva mancare Pirandello, nella rassegna di “Spazi e memoria”, festival che abbraccia il periodo culturale tra le due guerre.
Il 18 luglio alle 21.30 nei giardini di Palazzo dei Priori Vanessa Gravina e Gigi Diliberti con la regia di Walter Manfrè, porteranno in scena “Vestire gli ignudi” commedia scritta da Pirandello nel 1922 ispirata sia a un fatto di cronaca sia a un racconto di Luigi Capuana.
Ersilia Drei è istitutrice in casa del console italiano a Smirne e di sua moglie. Conosce, tramite la famiglia, il tenente di marina Laspiga. Passano una notte d’amore e il tenente riparte giurandole eterna fede.
Ella resta ad attenderlo a Smirne. Un giorno, la bambina a lei affidata precipita dalla terrazza e muore. Ersilia, scacciata, giunge a Roma dove apprende che il tenente sta per sposare un’altra.
E’ senza soldi, si avvelena. Viene trasportata in ospedale e si salva. Intervistata da un giornalista, racconta la sua versione dei fatti. L’articolo viene pubblicato su tutti i giornali della città destando grande attenzione e commozione. Ersilia diventa improvvisamente un personaggio da rotocalco.
E’ a questo punto che Pirandello fa partire la sua commedia, da quando cioè lo scrittore Ludovico Nota offre ospitalità a Ersilia, appena dimessa dall’ospedale, con l’intenzione di scrivere un romanzo sulla sua storia. Ersilia, travolta, denudata, accetta l’invito, forse per ricominciare una nuova vita.
Essere qualcosa. Intorno a lei si sviluppa progressivamente un ruotare di uomini comunque per cercare di far pubblicamente “bella figura”, per “vestirsi” di un abitino rispettabile. Le carte si confondono.
Ersilia alla fine giungerà, con la coscienza dolorosa dei ruoli imposti dalla violenza maschilista, a protestare con la sola scelta consentitale, la morte.
In una società violenta, sembra dirci Pirandello, pronta a sfruttare anche le sventure più intime per montare un caso letterario o uno scoop giornalistico, non c'è rinascita possibile per i miseri, per chi nella menzogna cerca di fondare una vita autentica.
Il 19 Luglio alle 17 al teatro San Leonardo chiude il festival la “serata dedicata al cinema di Alessandro Blasetti”con la proiezione del film “Petrolineide”, per la regia di Petrolini e Blasetti.
Quest’ultimo uno dei migliori registi che il cinema italiano abbia mai avuto anticipatore di mode e generi del cinema italiano: dal neorealismo al film a episodi, dalla commedia all’italiana al film inchiesta.