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La scheda elaborata dall'Enac, resa pubblica e fornita dal Comitato per l'aeroporto, sui possibili siti in cui può essere realizzato il terzo scalo nel Lazio
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-Non ci sono più scuse. Non ci possono essere più titubanze. Ecco la prova provata che l’aeroporto deve essere fatto a Viterbo.
Il Comitato per l’aeroporto ha reso pubblica la scheda valutativa elaborata dall’Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile) e consegnata al ministro Bianchi.
Ebbene Viterbo su tutti i parametri è in forte vantaggio meno uno: l’intermodalità.
Riporta 43 punti rispetto ai venticinque di Latina e i ventuno di Frosinone.
Come dire che non c’è partita, se questi sono i dati Enac. Come dire che politici seri non possono che prendere atto della oggettività dei parametri.
Un ministro che voglia andare contro questi dati di fatto farebbe bene a dimettersi.
Un presidente della Regione che non tenga conto della sicurezza rischierebbe di essere invitato a Mi manda Rai tre per spiegare il perché di una simile scelta scellerata.
Ma Marrazzo e Bianchi sono persone serie e non possono non tener conto dei parametri individuati dall’Enac.
Fare l’aeroporto a Frosinone sarebbe come far vincere l’ultima in classifica nel campionato di calcio.
Insomma, Marrazzo e Bianchi non hanno scuse.
Anche perché un collegamento ferroviario o stradale si può creare. Più difficile spostare una montagna o un altro aeroporto.
Se sulla ragione dovesse vincere la cattiva politica per il centrosinistra viterbese sarebbe una batosta difficilmente recuperabile.
E non ci sono, con questi dati, scuse per Sposetti e Fioroni. Se l’aeroporto non verrà fatto a Viterbo perderebbero la faccia e anche la credibilità, almeno nella Tuscia.
A Marrazzo va anche ricordato che ha già penalizzato questa provincia togliendo l’unico assessore viterbese. E dire che durante la campagna elettorale Marrazzo aveva promesso un assessore viterbese.
Mantenne la promessa ma è stata un promessa a tempo. A questa provincia non interessano gli equilibri tra i partiti. Interessano le promesse non mantenute.
Sarebbe gravissimo che la Tuscia fosse penalizzata una seconda volta negandogli l’aeroporto.
A Marrazzo e Bianchi, va detto, non si chiede di fare una gentil concessione ma di basare le loro scelte sulla ragione e non sul peso politico di questa o quella provincia.
Ne va della sicurezza di chi dovrà usufruire del terzo scalo laziale.
Carlo Galeotti