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- Approvato, mercoledì 11 luglio dal consiglio provinciale, il regolamento per la gestione faunistica e venatoria del capriolo, daino, muflone e cervo. “Si tratta di un provvedimento - spiega l’assessore alla Caccia Mario Trapè - molto importante che disciplinerà la caccia, con l’intento di mantenere una presenza stabile delle diverse specie che vivono nel nostro territorio”.
Il regolamento stabilisce infatti che gli unici soggetti abilitati ad effettuare la caccia di selezione per le specie indicate siano i selecontrollori. Operatori autorizzati che si sono formati attraverso corsi organizzati dalla Provincia.
Lo strumento che sarà utilizzato per la caccia, e che è stato definito nel regolamento, sarà il piano di prelievo, che consentirà di calibrare la selezione in base alla dimensione e alla struttura delle specie presenti nei distretti di gestione.
“L’attuazione dei piani - continua l’assessore Trapè - permetterà il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Ovvero la stabilità della popolazione dei caprioli nelle zone interessate. Da recenti studi effettuati da ricercatori la popolazione di queste specie, che si trovano soprattutto ad Acquapendetne, Onano, Proceno e San Lorenzo Nuovo, ha una densità di 18 capi per chilometro quadrato. I dati parlano di 2410 esemplari selezionati solo nel 2007. Si tratta quindi di una specie che ha bisogno di essere monitorata e la relativa caccia deve essere eseguita razionalmente al fine di preservarne la sopravvivenza”.
I dati relativi alla presenza del capriolo nell’area nord della Tuscia derivano da censimenti annuali ai quali partecipano anche i selecontrollori. “I censimenti rappresentano dice ancora l’assessore lo strumento tecnico fondamentale della gestione del capriolo, daino, muflone e cervo in quanto sono condotti con il metodo delle battute per aree campione sotto lo stretto controllo dei tecnici dell’Atc (ambito territoriale di caccia).
Il regolamento, recentemente approvato, definisce che possono partecipare agli abbattimenti solo i selecontrollori che risultano essere regolarmente iscritti nell’elenco apposito. “A tale scopo quest’anno si sono svolti i corsi afferma Trapè - che hanno riscosso grande successo, sono stati infatti rilasciati 150 attestati ai partecipanti, che permetteranno loro di partecipare ai piani di prelievo. E se questo percorso è stato possibile ringrazio l’Urca (Unione ricercatori del capriolo) e l’avvocato Enrico Brenciaglia che in tempi non sospetti ha avviato studi in questa direzione”.
“Questo regolamento conclude l’assessore è un passo importante per il nostro territorio, perché permetterà alla popolazione delle specie indicate di continuare a essere presenti e allo stesso tempo, grazie ai corsi della Provincia, si formeranno operatori coscienti e rispettosi della flora e della fauna. E inoltre è un provvedimento modello che mette ordine in un campo che fino ad ora non era stato realmente controllato”.