Senza filtro - “Un provvedimento che ha colto di sorpresa tutti, organizzazioni di categoria ed esercenti”. E’ il commento di Massimo Cardoni, responsabile della FiepeT (Federazione pubblici esercizi, bar e ristoranti) in merito al provvedimento del Comune di Viterbo sul divieto dei superalcolici per la Notte Bianca di S.Martino al Cimino, che Cardoni non ha mezze parole nel definire “intempestivo e anacronistico”.
“Abbiamo ricevuto l’ordinanza in questione da parte del Comune di Viterbo il giorno 5 luglio, via fax, alle ore 12.50. Se si pensa che la Notte Bianca di S. Martino era prevista per il giorno dopo, è chiaro capire le difficoltà organizzative ed i problemi per recepirla. In particolare, la comunicazione all’ultimo momento del provvedimento ha causato un danno economico ai commercianti che già avevano acquistato i prodotti vietati.
Non vogliamo fare polemica fine a se stessa continua Cardoni ma ancora una volta dobbiamo constatare che non c’è assolutamente concertazione nelle decisioni adottate dal Comune e che riguardano la categoria del commercio.
Quello che ci lascia ulteriormente l’amaro in bocca, inoltre, è che spesso si attribuiscono responsabilità che sono di altri: i commercianti non sono né ufficiali di Polizia né tanto meno è giusto fare rinunciare gli esercenti ad incassi sicuri solo perché si organizzano grandi eventi in città.
Piuttosto crediamo che eventi come la Notte Bianca dovrebbero fare recuperare degli incassi che non vengono fatti in altri periodi dell’anno”.
Il provvedimento d’interdizione dei superalcolici del Comune di Viterbo, per il responsabile FiepeT-Confesercenti, non è supportato dalle normative di settore. “L’articolo 54 del D.Lgs. 267/2000 spiega Cardoni prevede interventi interdettivi solo in caso di vero pericolo per l’incolumità pubblica.
Non ci sembra che il caso della Notte Bianca possa rientrare in questo articolo di legge, altrimenti si dovrebbe pensare che sarebbe meglio non organizzarli neppure. Infine, fermo restando che siamo d’accodo con gli altri provvedimenti dell’ordinanza come il divieto delle bottiglie in vetro e delle lattine, dobbiamo ribadire il nostro no al divieto della somministrazione dei superalcolici.
Chi viene alla Notte Bianca berrà gli alcolici fuori Viterbo e comprerà i prodotti in altri locali esterni: basta dire questo per capire i danni che si fanno ai commercianti locali e che il problema della sicurezza non si risolve comunque.
Siamo convinti conclude Massimo Cardoni che il Comune, sentite le organizzazioni di categoria e gli organi preposti a tali tipi di problematiche, ritorni sulla sua ordinanza”.