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Barbarano Romano
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- Cartelli, striscioni e slogan. Hanno usato di tutto i cittadini di Barbarano e dei comuni limitrofi per dire no alla centrale a biomasse voluta dalla giunta Guerrini.
Sabato, la protesta della popolazione ha preso forma pacificamente sostenuta da molti rappresentanti della politica locale e ha ottenuto un primo importante risultato: Il sindaco Guerrini, su proposta del comitato per lo sviluppo sostenibile della Tuscia ha accettato di convocare ( per venerdì prossimo alle 21), un Consiglio comunale straordinario, aperto ai cittadini e allargato ai sindaci dei Comuni limitrofi e ai rappresentanti dei comitati della zona per annullare le delibere che autorizzano la costruzione e la gestione di una centrale a biomasse nel comune di Barbarano e avviare un confronto per trovare soluzioni alternative a questo tipo di progetto.
Le argomentazioni dei tecnici invitati dal sindaco Guerrini, che aveva organizzato un convegno per spiegare la decisione della giunta, non sono servite a rassicurare i cittadini che “paventano” l'utilizzo di rifiuti solidi come combustibile per alimentare la centrale.
Il parere n.5333 del luglio 2004 del Consiglio di Stato, consente infatti alle centrali elettriche alimentate a biomasse di utilizzare come combustibile, in mancanza di sostanze legnose, anche rifuti urbani trasformando di fatto queste centrali in termovalorizzatori senza i necessari dispositivi che trattengono le sostanze tossiche che si sviluppano durante la combustione (come ad esempio la diossina).
E una decisione scellerata e incomprensibile quella della giunta di Barbarano dal momento che anche il ministero dell'Ambiente e le Regioni, attravero un'intesa firmata pochi giorni fa, puntano a sviluppare tra tutte le fonti rinnovabili il solare termodinamico.
Per questo concludono i rappresentanti del comitato la protesta continuerà fino a quando la giunta non tornerà sulle proprie decisioni.
Comitato per lo sviluppo sostenibile della Tuscia