Riceviamo e pubblichiamo - “Non si può spogliare un altare per rivestirne un altro” si diceva in casa di poveri quando si era a corto di materiale da utilizzare.
La stessa cosa si può dire nei confronti dell’Amministrazione Comunale in seno al Consiglio Comunale che si è dovuto smantellare il sistema di riscaldamento per trasferirlo nella Chiesa di S.Maria in Castello per un ulteriore e contemporaneo riscaldamento.
Questa cose al tempo, del aindaco Giulivi non sono mai accadute, nonostante tutto il male che la sinistra ha saputo dire negli ultimi cinque anni.
E pensare che si era andato a votare per il meglio!
E pensare che nella sala consiliare era tanto il freddo e il disordine da meravigliare gli stessi consiglieri che tremavano dal freddo e dal disagio come ogni altro cittadino presente che era venuto per ascoltare in un ambiente riscaldato un dibattito pubblico.
Al confronto, pure l’addobbo natalizio non ha da paragonarsi a quello giulivesco per gusto e signorilità se consideriamo che anche l’Unesco ha promosso Tarquinia al rango di Città e non più di Comune.
Noi della Destra, anche se abbiamo perso la partita al Comune per una manciatina di voti, possiamo dire con orgoglio che l’epoca del nostro Governo ha superato di moltissime lunghezze questa compagine che si è avvalsa di tutto quanto di propagandistico ha potuto realizzare grazie agli stratagemmi dello stesso presidente Regionale Marrazzo, di tutte le associazioni e di altri settori che avevano scoperto un amico al Comune nella persona di Mauro Mazzola.
Noi ci rammarichiamo per il degrado della nostra città che avrebbe potuto realizzare tutto quanto ha realizzato nei cinque anni di Amministrazione Giulivi.
Perché il tempo ci darà mille e una ragione.
Il segretario dell’Associazione Politico Culturale
Bruno Catini