- Il consigliere regionale dell’Udc Rodolfo Gigli ha inviato al presidente della Giunta Regionale Marrazzo una lettera per chiedere una verifica sulla condizione in cui attualmente versa la struttura sanitaria dell’Ospedale Belcolle.
“Sottopongo alla tua valutazione - scrive Gigli riferendosi a Marrazzo - ciò che sta avvenendo nel più importante ospedale della provincia, Belcolle di Viterbo che, ritengo, non debba passare inosservato, perché sono in gioco aspetti che riguardano i miei concittadini più bisognosi, cioè i malati.
Il dato più sintomatico della reale condizione che si sta determinando è rappresentato dal fatto che dal 1° gennaio 2007 si è verificata una riduzione del 30 per cento dei ricoveri con una significativa contrazione dei DRG.
In sostanza ciò dimostra che i viterbesi che debbono ricorrere a interventi ospedalieri complessi si recano altrove.
Questo modo di indirizzare la strategia sanitaria dell’ospedale Belcolle prosegue Gigli nella lettera - ha comportato nell’arco di breve tempo l’allontanamento di primari di altissimo livello, conosciuti ed apprezzati nell’ambito della Regione che sono stati posti nella condizione di doversi trasferire ad altra Asl o accettare un diverso incarico o, addirittura, richiedere un pensionamento.
Come nei casi del prof. Macarone, primario di Chirurgia Generale, del prof. Della Casa, primario di Chirurgia d’urgenza, del dottor Palma, primario di Otorinolaringoiatria, del prof. Colacchio primario di Chirurgia vascolare e del dottor Pugliese direttore del Pronto Soccorso.
Al primo erano stati tolti, a suo tempo, tutti i letti della sua divisione per essere affidati, insieme a quelli della divisione del prof. Della Casa, al prof. Pugno che si era trasferito al Belcolle dopo la chiusura dell’ospedale di Montefiascone.
La sua figura è stata ulteriormente delegittimata dall’ultimo atto aziendale dato che non prevede una unità di Chirurgia Generale.
Per quanto riguarda, invece, il dott. Palma, la privazione di risorse ed il contesto operativo più conflittuale che ne è derivato, prima ancora di condurre alle sue dimissioni lo hanno posto nella necessità di servirsi, nell’interesse dei propri pazienti, di una struttura sanitaria alternativa al presidio ospedaliero di Belcolle, operando gratuitamente in un'altra struttura romana convenzionata con il SSN.
Questa strategia della direzione generale della ASL chiede Gigli a Marrazzo - è spiegabile unicamente come un diverso indirizzo aziendale o potrebbe anche essere interpretata come decisioni condizionate dai prevaricanti orientamenti politici nella gestione della Asl?”
Dopo aver ricordato il recente manifesto-appello in favore del voto alla lista democratici per Veltroni che ha visto primo firmatario il direttore generale Aloisio, Gigli nella lettera rileva che “trasferire negli ospedali inaccettabili logiche di lottizzazione politica che possono prevaricare le più esigenti e universali ragioni assistenziali comporta modificazioni strutturali dell’ambiente sanitario non facilmente reversibili e tende a costringere la categoria medica a comportarsi non secondo principi di deontologia medica, ma a piegarsi agli indirizzi politici prevalenti.
Auspico, pertanto conclude Gigli la lettera - che ti faccia interprete di queste preoccupazioni e che possa disporre una verifica sulla condizione attuale dell’Ospedale Belcolle.”