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Barbarano Romano
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Riceviamo e pubblichiamo - È giusto, “il sindaco deve saper ascoltare la voce dei suoi concittadini”. Non a caso ha fatto approvare il progetto della centrale a biomasse.
La maggioranza degli abitanti di Barbarano, infatti, è favorevole ad un'iniziativa che, nel rispetto delle normative ambientali, porterebbe notevoli benefici occupazionali al paese, in termini diretti ed indiretti.
Oltre al personale occupato nella centrale, verrebbero create nuove opportunità di investimento per gli agricoltori in un territorio dove l'agricoltura, settore oggi in crisi, rappresenta la maggiore fonte di reddito per la popolazione.
Tanto per fare un po' di chiarezza, il comitato contro la centrale è composto, prevalentemente, da non barbaranesi.
Le persone che assistevano alla seduta del consiglio comunale del 30/11non erano in 150 ma all’incirca la metà, la maggior parte dei quali certamente non era contraria alla centrale.
I manifestanti, quelli organizzati, muniti di megafono e cartelloni, giunti da altri paesi hanno usato violenza verbale per bloccare una delibera che, tra l'altro, va a ridurre da 10 a 6 megawatt l'impianto.
Non si sa per quale motivo lo stesso gruppo ha poi applaudito il capogruppo di minoranza Roberto Corzani, nonostante la sua proposta di una centrale da 3 mega in una zona molto più vicina alle abitazioni.
Alquanto contraddittoria appare poi la dichiarazione, contraria alla centrale, di Marilina Fravolini, assessore all'ambiente del comune di Blera, nonché presidente del “forum Etruria”.
Ma non è lo stesso comitato che, sostenendo uno “sviluppo tecnologico ecocompatibile”, scriveva al ministro Pecoraro Scanio, in data 12 febbraio 2007, per ricordare la vocazione verso le biomasse e biocarburanti del territorio blerano?
Ce l'hanno forse con noi perché li abbiamo anticipati?
Il gruppo di maggioranza
Consiglio comunale di Barbarano Romano