Riceviamo e pubblichiamo - Da tempo stiamo chiedendo al direttore generale della Asl di Viterbo, Aloisio, senza mai ricevere risposta, che fine abbia fatto l’Atto Aziendale della Azienda Sanitaria.
Siamo poi venuti a conoscenza del fatto che la Regione Lazio non lo aveva approvato, trasmettendo anzi alla direzione generale una serie di consistenti rilievi e contestazioni riguardanti l’impostazione del documento, ritenuto difforme dalle linee guida regionali.
Che ha fatto allora il Aloisio? Come se la Asl fosse una sua azienda, in spregio a tutte le disposizioni normative, ha tenuto nascosta tutta la documentazione, anche alla conferenza dei sindaci, per legge, deputata all’approvazione dell’Atto Aziendale.
Di ciò ci siamo fatti interpreti e ne abbiamo, alcuni giorni or sono, chiesto pubblicamente conto a Aloisio che, per tutta risposta, in data 04/12/2007, ha emanato la deliberazione n. 2052 con la quale ha approvato, da solo, il nuovo Atto Aziendale, scavalcando gli organismi competenti che dovevano riesaminarlo in quanto vi erano state apportate notevoli variazioni strutturali inerenti dipartimenti, aree e strutture semplici e complesse.
La conferenza dei sindaci, chiamata nel mese di giugno all’esame dell’Atto, aveva provveduto alla sua approvazione solo facendo appello a criteri di autonomia territoriale.
Ora invece l’Atto Aziendale sarebbe stato stravolto proprio a danno di quell’autonomia territoriale e impostato da Aloisio, nel più assoluto silenzio, secondo il principio della centralizzazione che, nel passato, aveva dato esiti assolutamente negativi anche a dire dello stesso direttore generale.
Di fronte a tale atteggiamento di chiusura ed arroganza, censurabile giuridicamente, oltre che per profili etici, non resta che intraprendere un’azione legale di fronte agli organi competenti denunciando, con forza, le prevaricazioni di un manager frutto di sola logica di schieramento politico.
Ci rivolgiamo inoltre ai sindaci dei comuni perché intervengano energicamente e pongano fine, una volta per tutte, a situazioni di palese violazione della legge di un amministratore criticato da gran parte del suo schieramento politico e dagli stessi operatori sanitari che non reagiscono per ovvi motivi, in particolare chiedo a Giancarlo Gabbianelli, presidente della conferenza dei sindaci, di adire le opportune vie legali e amministrative al fine di bloccare questa prevaricazione.
Laura Allegrini