 |
Montefiascone
Copyright Tusciaweb
|
- Lo scorso primo dicembre, nelle aule-laboratorio dell’Istituto comprensivo di Montefiascone, gli studenti hanno costruito delle piccole celle organiche fotovoltaiche, che, con loro grande meraviglia e soddisfazione, hanno poi azionato giocattoli, piccoli oggetti ed anche una calcolatrice.
Le aule sono diventate per tre ore una succursale dei laboratori del polo per il fotovoltaico a celle organiche del Lazio (Chose), del dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Il co-direttore Aldo Di Carlo con i dottorandi Enrico Leonardi e Massimo Cecchetti, accompagnati dall’ingegner Roberto Ballarotto, coordinatore tecnico della sportello per Kyoto della Regione Lazio, hanno intrattenuto gli alunni della classi 1C e 1E, alcuni professori e la dirigente Maria Patrizia Gaddi sul tema “Energie rinnovabili e i… mirtilli”.
Erano presenti anche il sindaco di Montefiascone, Fernando Fumagalli, e l’assessore all’Ambiente Valdo Napoli, anch’essi interessati alla sensibilizzazione dei loro piccoli concittadini.
Si è iniziato con una piacevole e coinvolgente lezione sull’importanza dell’energia e su come se ne sprechi sempre di più. Per questo si è parlato della necessità di realizzare uno sviluppo sostenibile per evitare disastri al pianeta e alle generazioni che verranno, cercando di migliorare l’efficienza energetica, diminuendo l’utilizzo dei combustibili fossili e diffondendo le fonti di energia rinnovabili.
A tale proposito il professore Di Carlo ha brevemente illustrato l’attività, realizzata presso i laboratori del Chose, per lo sviluppo della ricerca e dell'industrializzazione delle tecnologie organiche e quelle ibride organiche-inorganiche applicate alle celle fotovoltaiche.
Il principio di funzionamento di queste celle è basato sul fatto che queste, ispirandosi al processo della fotosintesi clorofilliana, utilizzano una miscela di materiali in cui una molecola assorbe la radiazione solare e gli altri componenti estraggono la carica per produrre elettricità.
La gamma di molecole che può essere utilizzata include quelle a base vegetale, ricavate, per esempio, dai frutti di bosco.
Alla fine dell’esperienza, tutti gli alunni hanno deciso di diventare come i ragazzi dottorandi che li hanno guidati in questa esperienza.