Viterbo - Pasolini - Lettere - Scrive Teresa Blasi Un giardino dedicato a un poeta...
6 dicembre 2007 - ore 0,20
Riceviamo e pubblichiamo - Sulla nota frase pronunciata dal consigliere di An in seduta pubblica nel consiglio comunale di Soriano, a proposito dell'intitolazione di un giardinetto pubblico a Pasolini, sarebbe tempo sprecato soffermarsi ancora (dimenticavo che l'ultima del suddetto consigliere è l'aver messo in "competizione" Pier Paolo Pasolini con l'ideatore della "sagra delle castagne").
Piuttosto, molto gravi ci sembrano le argomentazioni del presidente di An, sempre di Soriano, che cerca di minimizzare e bonariamente giustificare il consigliere del suo partito.
Esse rivelano un vuoto di cultura assolutamente incompatibile con il ruolo di dirigente (si fa per dire) politico, là dove afferma che un ipotetico genitore si troverebbe in difficoltà a rispondere al suo bambino che chiedesse chi è quel signore a cui è intitolato il giardinetto dove lo stesso bambino andrebbe a giocare con altri piccoli cittadini in erba dell'importante città di Soriano.
E' mai possibile che il buon genitore evocato dal presidente di An, o chi per lui (magari la maestra della scuola elementare!) non sappia usare la parola "poeta"? O forse è sconveniente anche questa? E magari leggere o far leggere al bambino una terzina delle "Ceneri di Gramsci" o "L'Appennino" o ricorrere al termine "regista cinematografico" e, per andare proprio sul sicuro, citargli (meglio, fargli vedere) i bellissimo "Vangelo secondo S. Matteo"?
Ma la cosa più grave è quella non esplicitamente detta, ma molto "sottintesa": che omosessualità è tuttuno con pedofilia, con violenza carnale e via discorrendo.
Anche qui è questione di ignoranza ma, se possibile, più grave di quella specificatamete culturale, perché ha conseguenze più dirette sui modi di pensare e sui comportamenti dei cittadini.
O forse è verace intolleranza, omofobia, odio del diverso, inciviltà, rozzezza dell'anima...