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Tolmino Piazzai
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- Individuare e mappare le aree della Tuscia attraversate dagli affluenti del Tevere e a potenziale rischio inondazioni e smottamenti.
E’ l’oggetto della convenzione - denominata “Studio preliminare del rischio idraulico per i bacini idrografici del rio Torbido, torrente Rigo, torrente Vezza e bacini minori, inclusi nel territorio della provincia di Viterbo” - siglata dall’assessorato all’Ambiente della Provincia, con il dipartimento Gemini (Geologia e ingegneria meccanica, idraulica e naturalistica per il territorio) dell’Università della Tuscia rappresentata dai docenti Salvatore Grimaldi e Paolo Biondi, e dal ricercatore Andrea Petroselli - e l’Autorità di bacino del fiume Tevere presenti il segretario generale Roberto Grappelli e il dirigente dell’ufficio studi e documentazione, Remo Pelillo.
“Scopo della convenzione, che ha durata di 18 mesi spiega l’assessore Tolmino Piazzai è individuare quali sono le aree a potenziale rischio idrogeologico e quindi procedere alla loro perimetrazione. Esistono infatti zone apparentemente stabili e sicure e che invece, in caso di eventi atmosferici particolarmente violenti, potrebbero essere interessate da fenomeni di piena improvvisa, che potrebbero generare inondazioni e dissesti idrogeologici”.
Il risultato dello studio sarà quindi uno strumento utile per la gestione di queste aree da parte di palazzo Gentili.
“La convenzione, della durata di 18 mesi, produrrà i primi dati tra 6 mesi conclude Piazzai e consentirà alla Provincia di utilizzarla per una pianificazione territoriale più efficace, intervenendo con la messa in sicurezza di quei torrenti secondari che gravitano sul Tevere e che dovessero risultare a pericolo di esondazioni.
La prevenzione, in materia di difesa del suolo, rimane l’arma più efficace”.