- Una volta spenti i riflettori sulle feste e le celebrazioni sarà indispensabile tornare a discutere sul serio dell’aeroporto, ovvero, se sia accettabile una operazione così invasiva e inquinante nella piana termale di Viterbo. Perché è certo che lo scalo sarà una pietra tombale per quest’ultima.
Oltre le necessarie valutazioni sulla scelta strategica di optare per uno sviluppo “di servizio” piuttosto che sulla valorizzazione delle risorse locali, è indispensabile considerare che la realizzazione dello scalo non è scontata.
Non lo è per il semplice fatto che, per fortuna, in Italia ed in Europa vige uno stato di diritto che mette in relazione la tutela ambientale e della salute dei cittadini con le scelte economiche e industriali.
Se così non fosse sarebbero possibili ancora episodi come quello di Seveso, di Porto Marghera, della Valle del Sacco.
La sostanza, nel caso dell’aeroporto a Viterbo, è altra rispetto a quello che appare sulle pagine (web) dei giornali e attraverso le dichiarazioni.
Non vi è nessuna garanzia che lo scalo produca conseguenze come il raddoppio della ferrovia Roma-Viterbo, anzi, abbiamo la certezza che questo non avverrà, con buona pace dei pendolari.
Non vi è nessuna certezza che gli scali rimangano 3.
In caso di un probabile quarto scalo, la scelta dei low cost sara indipendente dalla volontà dei viterbesi, che hanno ben poco da proporre rispetto alle realtà pontine e del frusinate in termini di convenzioni e trasporti.
Non vi è nessuna certezza che l’immagine della Tuscia esca migliorata da questa vicenda: una volta dissolto il fumo della propaganda arriveranno i professionisti della gestione degli appalti a corrompere un sistema gia fragile e intaccato.
Questo, e molto altro, viene sottaciuto, come rimane una chimera una vera strategia complessiva di sviluppo della Tuscia che punti sull’ammodernamento della macchina amministrativa, sulle nuove tecnologie, sulla promozione culturale, sulla competenza vera e non quella strumentale della varie “foundation” dell’imprenditore onorevole Berlusconi.
I Verdi di Viterbo avanzano la richiesta agli organi preposti di fare chiarezza su questi e su tutti gli aspetti connessi con la eventuale realizzazione di uno scalo aeroportuale a Viterbo, a partire dalla necessità di provvedere alla realizzazione della Valutazione di Impatto Ambientale e alla valutazione Ambientale Strategica, come previsto dalle norme europee, anche per gli eventuali interventi di collegamento Viterbo-Orte.
Umberto Cinalli
Portavoce Verdi per la Pace del comune di Viterbo