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Le finestre tamponate e che dovranno essere riaperte secondo la soprintendenza
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Riceviamo e pubblichiamo - Nuova tegola sul sindaco Equitani.
Le famose finestre della sala consiliare, fatte tamponare da Equitani senza chiedere i necessari permessi preventivi a nessuno, verranno riaperte, così come avevamo chiesto fin da subito.
Come si ricorderà neanche l'ufficio tecnico del Comune era stato messo a conoscenza della decisione di Equitani di chiudere le due finestre e solo successivamente al termine dei lavori era stata pubblicata una delibera di giunta nella quale si dava mandato agli uffici del comune di occuparsi di una serie di questioni riguardanti il “decoro” della sala consiliare, ivi compresa la tamponatura delle due finestre.
A lavori ormai ultimati e definitivi il responsabile dell'ufficio tecnico non ha potuto far altro che richiedere alla Soprintendenza per i Beni Architettonici del Lazio il nulla osta “a posteriori” per l'opera già compiuta.
Nel frattempo però il gruppo consiliare dei Comunisti Italiani aveva provveduto a mettere al corrente la stessa Soprintendenza dell'illecito compiuto da Equitani e a nulla è valso il tentativo del responsabile dell'uficio tecnico di recuperare, in termini di legittimità, all'atto arrogante compiuto da Equitani.
Ora, con una nota datata 12 dicembre inviata al Comune di Bolsena e al sottoscritto per conoscenza, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio ha negato al Comune la concessione dei nulla osta, invitandolo anzi a rimuovere quanto realizzato, e obbligandolo, di conseguenza, a riaprire le due finestre ripristinando lo “status quo ante”.
Resta da vedere chi abbia dato l'incarico alla ditta di effettuare i lavori, con quali soldi sia stata pagata e su quale capitolo di bilancio sia stata inserita la spesa; tutte domande già oggetto di una interrogazione del sottoscritto in Consiglio Comunale, alla quale Equitani si è ben guardato dal rispondere (e lo credo bene!)
Ennesima mazzata dunque per Equitani il quale comunque, lungi da voler trarne le necessarie e dovute conclusioni, continua a comportarsi in maniera strafottente.
A farne le spese questa volta sono i responsabili dei vari uffici comunali che il 22 novembre scorso si sono visti recapitare una nota del sindaco nella quale, calpestando completamente i diritti e le prerogative dei dirigenti stessi, Equitani dispone che il protocollo della posta sia in uscita che in entrata debba avvenire esclusivamente attraverso l'ufficio della segreteria del sindaco, evidentemente al fine di voler controllare tutto.
Radames Petti
Capogruppo PdCI
Consiglio Comunale di Bolsena