Riceviamo e pubblichiamo - Anche se ci stiamo abituando ai capricci delle imprese che sovente vogliono scegliersi l’interlocutori “giusti” per trattare gli argomenti che riguardano i dipendenti, l’incresciosa situazione del C.E.V. le supera tutte, addirittura siamo arrivati ad ammettere platealmente che i rappresentanti dei lavoratori sono convocati alla discreta volontà del responsabile di turno, e questo dopo aver pasticciato tutta la mattinata ( forse per riscaldarsi) prima dell’incontro fissato con le rappresentanze sindacali con particolare esclusiva con una di esse.
Per quanto ci riguarda quando si parla degli interessi dei lavoratori le amicizie particolari vanno lasciate a casa, la situazione che sta attraversando il C.E.V. forse è il frutto di tutto questo, le lamentele sollevate dai dipendenti rivolte all’organizzazione del lavoro ed ai riconoscimenti dati e il voler sindacalizzare sull’operato non possono essere tacitate attraverso bavagli messi a forza o far circolare voci di insicurezza economica, non aiuta ed alimenta ulteriori dubbi, quando poi parte delle rappresentanze dei lavoratori vengono buttate fuori nella maniera accaduta i dubbi cominciano ad essere certezze.
La nostra organizzazione ha provveduto a nominare la Rsa in rappresentanza dei propri iscritti da quasi due mesi.
Fatto questo abbiamo provveduto a chiedere incontro con l’azienda anticipando i temi oggetto dell’incontro e pertanto discutere argomenti che toccavano l’organizzazione del lavoro e riconoscimenti di qualifiche e mansioni che a nostro modo di vedere non calzano con il lavoro svolto e altre che vorremmo sapere a che titolo elargite.
Può spiacere all’azienda ma è un nostro diritto sapere, nonostante ciò l’azienda non solo non si degna nemmeno di rispondere, ma programma un incontro con le organizzazioni sindacali e butta fuori le nostre rappresentanze sindacali dichiarando platealmente di non averle ammesse all’incontro per suo capriccio.
Siamo all’incredibile, l’azienda sceglie chi deve essere l’interlocutore che “può ” rappresentare i lavoratori azzerando la facoltà di farsi rappresentare per loro scelta, non di meno a giustificazione di questo si tenta di screditarci dichiarando che la CISAL non può rappresentare i lavoratori del C.E.V. oppure che non abbiamo la facoltà di far assistere agli incontri i nostri designati.
A questo punto, dopo aver preso atto della lezione di diritto che si tenta di imporci, invitiamo pubblicamente l’azienda a prendere atto della nostra nota già inviata e recedere dal comportamento messo in atto, diversamente sposteremo il riconoscimento del nostro diritto in altra sede che la situazione attuale consiglierebbe di evitare se quanto di dominio pubblico è vero.
E questo valga anche per le adesioni sindacali alla nostra organizzazione che abbiamo inviato e di cui “ sembra” che qualcuno abbia chiesto il congelamento.
Il responsabile Fe.Na.SALC CISAL
Francesco Pantaleo