Riceviamo e pubblichiamo - Carissima redazione,
volevo provare a fare un po di “controinformazione" come si usava dire qualche anno fa in certi ambienti.
Ho letto l’AR4-WG2, il resoconto del gruppo di lavoro 2 nel quarto rapporto di valutazione dell’IPCC (l’organizzazione Onu vincitrice dell’ultimo Nobel per la pace, che si occupa di cambiamento climatico) dove si può trovare la mappa di “cambiamenti significativi” osservati nel mondo.
Dal rapporto a mio avviso emerge che gli Usa non sono poi così brutti e cattivi come qualcuno usa dipingerli in questi giorni, almeno nel campo del riscaldamento globale.
I dati assoluti ci dicono che sono stati rilevati nel mondo un totale di 29.459 “cambiamenti significativi” di cui 26.285 realmente “concordanti con il riscaldamento globale”. Un numero impressionante sembrerebbe.
Ma analizziamo i dati.
I cambiamenti significativi europei relativi “a sistemi biologici” sono 25.022, per tutta l’Africa 7, per l’Asia 114 e per le regioni polari.144. Nell’America del Nord (dove ci si aspetterebbe molti ricercatori risiedano, e molte osservazioni vengano condotte) solo 752.
Per tirare le somme: 95% dall’Europa. 3% dal Nord America. Quasi niente, altrove.
A parte che qualcuno dovrebbe spiegarmi quanto globale possa essere il problema del riscaldamento ma ammettendo, come si sta facendo a Bali in questi giorni che questi dati siano veri, perché gli Usa si dovrebbero preoccupare di sottoscrivere un accordo su un qualcosa che non li riguarda da vicino?
Luigi Tozzi