Riceviamo e pubblichiamo
- Caro Direttore Generale Dott. Aloisio,
ho atteso che si sopisse l’attacco strumentale da parte di noti e importanti personaggi politici che hanno ricoperto e che tutt’ora ricoprono incarichi di primo piano nel panorama politico in alcuni partiti della vecchia giunta Storace che hanno concorso non solo allo sfascio della sanità Laziale e Viterbese ma sono anche i maggiori responsabili, dell’arretratezza economica e sociale in cui versa la nostra Provincia, per esprimere tutto il mio disappunto su alcune parti contenute nella sua missiva indirizzata al Presidente Marrazzo e all’assessore alla sanità Battaglia dove dipinge un quadro idilliaco sullo stato della sanità viterbese condito da qualche pesante imprecisione.
La prima,quando informa i destinatari della lettera, che l’atto aziendale presentato, è il frutto di un continuo e proficuo confronto, oltre che con tutti gli amministratori anche con il sindacato.
Quale?
Noi della CGIL non siamo stati mai convocati, nonostante in più occasioni ho chiesto(e da lei avuto assicurazione) che il sindacato confederale sarebbe stato coinvolto,perché avvertivamo il maldestro tentativo di considerare l’atto aziendale solo un fatto interno di gestione della sanità, dove come sempre è successo, si fanno solo promozioni o nicchie di potere, o di spartizione di poltrone e non invece come strumento che seguendo le linee di indirizzo regionale, deve costruire una struttura organizzativa confacente alle necessità del territorio e che metta al centro dell’agire la persona malata.
La seconda quella sulla partecipazione alle scelte strategiche prioritarie dell’agire quotidiano.
Qui le voglio ricordare le innumerevoli sollecitazioni e richieste avanzate anche pubblicamente partendo dalla stessa sua convinzione manifestata al suo insediamento e che cioè era necessario umanizzare Belcolle,( noi affermiamo su tutti i presidi ospedalieri ), di umanizzare l’assistenza.
Cosa è cambiato dottor Aloisio per pazienti e per i famigliari che sono costretti a passare dal pronto soccorso? Per chi ha problemi ortopedici? Per chi ha la sventura di accusare problemi cardiaci di notte o nei giorni festivi? Cosa è stato fatto o meglio dove è quel minimo di servizio di accoglienza in grado di far sentire le persone nel momento di maggiore difficoltà,appunto persone, la cui dignità è veramente un diritto?
Quando si completeranno gli interventi strutturali nei vari ospedali?
Invece di dare come Lei afferma priorità alla soluzione di questi problemi molti dei quali costano molto meno di qualche consulenza di troppo elargita e invece di valorizzare le risorse presenti in azienda, continua ad aumentarle ai “ professori della sanità”, che fa?
Chiude l’ambulatorio terapie anticoagulanti orali. Un servizio che è attivo da circa 12 anni e che da 8 ha adottato un programma computerizzato che facilita la vita a 600 persone che mensilmente si recano in questo ambulatorio perché costretti dalla propria patologia a prendere farmaci anticoagulanti.
Invece di considerarlo una perla rara da coltivare e non da sopprimere , in quanto con un solo accesso ambulatoriale il servizio offre una serie di prestazioni che sicuramente avrebbero bisogno di un percorso molto più lungo e disagevole per i pazienti per arrivare allo stesso risultato.
Si!! più disagevole per questi poveri cristi perché attraverso il cosiddetto TAO l’unico disagio per il paziente , è quello di recarsi in ambulatorio per effettuare il prelievo, poi può tranquillamente tornare a casa e aspettare la risposta del dosaggio che verrà inviata tramite un messaggio telefonico e sempre tramite sms verrà comunicata la posologia del farmaco e l’appuntamento per il controllo successivo.
A nostro parere questa è appropriatezza sanitaria che và mantenuta , caro Direttore Generale.
Receda da questa decisione, riapra l’ambulatorio.
So quanto è difficile e impegnativo il compito suo e dei suoi collaboratori, quanto è difficile risanare, rimuovere, superare un “ modus operandi” cristallizzato e cronicizzato ma questo non può essere di impedimento o giustificazione per non investire su questi punti carenti del sistema sanitario viterbese.
I miei rilievi non hanno nessun intendimento polemico teso a screditare o sminuire il suo lavoro, sicuramente molto migliore del suo predecessore, ma questa caro Direttore è la verità.
Diceva J.Swift “ un uomo non dovrebbe mai vergognarsi di confessare di avere torto, che poi è come dire, in altre parole, che oggi è più saggio di quanto non fosse ieri”.
Vedrà caro Direttore che solo con questi piccoli interventi anche la gente della nostra provincia percepirà subito il cambiamento.
Il Seg.Gen.le CGIL-VT G.B. Martinelli