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Renzo Trappolini |
- “L’infanzia nelle cartoline d’autore nella prima metà del Novecento”: è questo il tema della mostra promossa dall’assessorato alla Cultura della Provincia di Viterbo, nell’ambito delle iniziative per l’80° dell’ente, e realizzata dal Centro ricerche e studi di Ronciglione, con il sostegno della Regione Lazio.
Da sabato pomeriggio, 15 dicembre, alla fine dell’anno, nella Sala Anselmi di via Saffi a Viterbo, con ingresso libero, saranno esposte oltre duecento cartoline d’autore sull’infanzia insieme a giocattoli, libri, fumetti, quaderni, pagelle e manifesti, secondo percorsi tematici che vanno dai bambini e la moda, ai bimbi …adulti, ai bimbi sani, forti e aggraziati, a quelli della posta d’auguri dei grandi.
A curare la mostra è la professoressa Laura Bellatreccia, con la consulenza di uno dei maggiori esperti e studiosi italiani delle cartoline d’autore, il professor Enrico Sturani. Per il presidente del Centro ricerche e studi di Ronciglione, Flaviano Fabbri, che espone molti pezzi della sua vasta collezione personale, ”le cartoline sono documenti storici e vogliamo mostrarle con soddisfazione a chi vuole godere della bellezza della grafica, a chi vuole sorridere per il tipo di umorismo o satira che contengono o, semplicemente, vuol sentirsi raccontare di un’epoca bella e un po’ lontana”.
La mostra, che sarà inaugurata sabato 15 alle 16,30 dall’assessore provinciale Renzo Trappolini insieme al professor Sturani, è illustrata da un elegante catalogo curato - con la collaborazione della ricercatrice del Centro di Ronciglione, Maria Mangani - dalla professoressa Bellatreccia, la quale ha condotto in materia studi approfonditi dal punto di vista anche storico e sociologico.
“Il mio desiderio - dice Laura Bellatreccia - è fornire materia di interesse per i collezionisti e gli storici d’arte e di costume, ma soprattutto far nascere in tutti lo stesso sorriso che queste immagini suscitano in me”.
Particolarmente soddisfatto l’assessore Trappolini, sia per il riconoscimento di alta qualità ricevuto dalla Regione, sia per il significato della mostra, che resterà aperta per tutto il periodo natalizio. “Un’operazione culturale spiega l’assessore che aiuterà le nostre generazioni televisive anche a scusarci in qualche modo con l’infanzia di oggi, non di rado oggetto di attenzioni criminali persino all’interno delle famiglie. Un modo per rifiutare i messaggi distorti dell’avidità economico-mediatica, con i sorrisi e i bronci dei bambini, che sono quelli di sempre”.